
Da febbraio 2022 a luglio 2023 in un lungo percorso di pace, nel nome di Giorgio La Pira, che includa soprattutto i giovani, l’arma del futuro per contrastare l’oscuro presente. A Palazzo Vecchio si è insediato il Consiglio dei giovani del Mediterraneo, opera segno del Convegno dei vescovi tenutosi nel capoluogo toscano a febbraio 2022. Sono 36 i giovani, provenienti dai diversi Paesi del Mediterraneo, indicati dalle rispettive Conferenze episcopali o Sinodi delle chiese orientali cattoliche. I giovani arrivano davvero da tutto il mondo: Italia, Francia, Spagna, Slovenia, Croazia, Albania, Bosnia, Montenegro, Grecia, Cipro, Malta, Turchia, Iraq, Siria, Libano, Terra Santa, Egitto, Algeria e Tunisia.
E hanno incontrato personaggi importanti come il sindaco di Firenze Dario Nardella, l’arcivescovo di Firenze, il cardinal Giuseppe Betori, il segretario generale della Cei Giuseppe Baturi, la delegata libanese per i giovani The’ a Ajami, e la presidente della Fondazione La Pira Patrizia Giunti, a nome delle quattro realtà alle quali i vescovi hanno affidato la conduzione del progetto: Fondazioni La Pira e Giovanni Paolo II, Centro internazionale studenti Giorgio La Pira, e l’Opera per la gioventù Giorgio La Pira. A ribadire quanto è importante il rapporto tra giovani e società è stato Baturi: "Puntiamo sui giovani, hanno il futuro davanti – ha detto -. Questi giovani che provengono da diversi Paesi discutono, pregano, si abbracciano: è un tema che fa ben sperare. L’altro tema è quello dell’educazione perché non c’è pace senza educazione. È necessario puntare su ciò che è libero nell’uomo, la sua coscienza. Tutte le volte che non si punta su questo l’uomo diventa manipolabile dai poteri".
"Siamo molto contenti che quella che era un’idea oggi è diventata una realtà - ha affermato Nardella -. Il Consiglio dei giovani del Mediterraneo tocca proprio il cuore delle proposte e riflessioni emerse nel forum del 2022 con 60 sindaci e 60 vescovi provenienti da tutti i Paesi del Mediterraneo ovvero investire sulle nuove generazioni, coinvolgere le nuove generazioni di tutte le sponde del Mediterraneo per un progetto di condivisione, valori, culture". Betori, rivolgendosi ai giovani, ha cercato di far leva sulla necessità di un altro mondo: "Oggi sembra che il mondo intero, in modo anti storico, voglia nuove chiusure, recuperi i nazionalismi obsoleti, pericolosi pensieri razzisti", ha detto.
Niccolò Gramigni