Coniugi uccisi in casa . L’indagato resta in carcere

Convalidato il fermo del 46enne calabrese accusato del duplice omicidio. Secondo il gip c’è il pericolo di fuga e il rischio di reiterazione del reato.

Coniugi uccisi in casa . L’indagato resta in carcere

Coniugi uccisi in casa . L’indagato resta in carcere

di Pietro Mecarozzi

Resta in carcere Antonino La Scala, l’uomo di 46 anni fermato per l’omicidio dei coniugi Umberto della Nave (83 anni) e Dina Del Lungo (81 anni), trovati senza vita il 5 dicembre dopo l’incendio della loro abitazione a Osteria Nuova nel comune di Bagno a Ripoli. Il gip Angelo Antonio Pezzuti ieri mattina ha convalidato l’arresto e disposto la misura della custodia cautelare in carcere. Le accuse sono quelle di omicidio volontario aggravato, tentato occultamento di cadavere, rapina aggravata e danneggiamento a seguito di incendio. Il gip ha ritenuto sussistenti a carico dell’indagato "gravi indizi di colpevolezza", e "ricorrente il requisito del pericolo di fuga", in quanto La Scala era stato fermato dalla polizia mentre si allontanava in auto con a bordo un trolley. Inoltre, spiega in una nota il procuratore capo Filippo Spiezia, è emerso anche "il concreto ed attuale pericolo" che La Scala possa commettere ulteriori reati simili. L’uomo, che durante gli interrogatori degli inquirenti si è avvalso della facoltà di non rispondere, è difeso dall’avvocata Tiziana Barillaro, che presenterà nei prossimi giorni la "richiesta a Riesame – spiega – contro la misura cautelare".

Secondo le indagini, coordinate dal pm Marco Mescolini, La Scala e della Nave si conoscevano da tempo – il primo provò anche a comprare la moto del figlio deceduto, ma la trattativa saltò in quanto non aveva il denaro per concludere l’affare –, e in tempi recenti il presunto killer aveva chiesto e ottenuto in prestito una somma di denaro dalla vittima. L’ipotesi è che l’arrestato sapesse che la coppia custodiva molti soldi in casa e che si sia presentato nell’abitazione col preciso obiettivo di metterci le mani. Senza però riuscirci: i carabinieri hanno infatti rinvenuto intatta la cassaforte e perfino una discreta somma in contanti in un cassetto apparentemente a portata di mano.

Il 46enne calabrese avrebbe quindi assalito la donna, forse strangolandola, e l’uomo, con violente percosse e due coltellate per poi cospargere i corpi delle vittime di liquido infiammabile e appiccare il fuoco per nascondere le tracce del duplice omicidio. Tracce che l’uomo avrebbe comunque lasciato sulla scena del crimine, in quanto usando un coltello l’uomo si sarebbe a sua volta ferito, seminando sangue un po’ ovunque nell’abitazione. Ancora da quantificare, invece, è il presunto prestito non onorato da La Scala: nell’agenda rinvenuta nell’abitazione andata in fiamme, numeri e annotazioni che certificherebbero la somma elargita da Umberto Della Nave sarebbe di difficile comprensione a causa della grafia.