Nel riquadro, Ricky Bibey
Firenze, 26 luglio 2022 - Interrogata ieri dal sostituto procuratore Ester Nocera, J. P., la immobiliarista inglese di 44 anni soccorsa in condizioni gravissime sabato 16 luglio dopo le le 7 all’albergo ’Continentale’ di vicolo dell’Oro, vicino a Ponte Vecchio.
In quella circostanza, nella stanza al primo piano presa appena poche ore prima, tra le 2 di sabato e le 3, il suo compagno, l’ex rugbista di Manchester Ricky Bibey morì d’un malore fulminante, come ipotizzato in un primo momento e come avrebbe conferamto, senza sorprese, l’autopsia.
J.P. avrebbe in sostanza confermato quello che aveva detto agli investigatori della Mobile diciamo ’a mezza voce’, nell’immediatezza dei soccorsi e stante le sue condizioni (è stata operata d’urgenza per lesioni gravissime al bacino e una forte emorragia, e poi per la riduzione di sospette fratture al volto) e cioè che avrebbe subìto una violenza sessuale particolarmente raccapricciante.
Che non voleva fare alcun gioco sessuale particolare, e che era stata costretta a subire le aggressive pretese del compagno.
Che aveva tentato di difendersi (circostanza che sarà provata dai segni da difesa riscontrati sui polsi, sulle braccia di Bibey) senza riuscire ad evitare il peggio.
Le condizioni, di lei e di lui, che avrebbero assunto sostanze stupefacenti e alcol, hanno reso dirompente, choccante, pericolosissimo e dalle conseguenze drammatiche quello che doveva essere iniziato come rapporto sessuale normale, nel senso di non traumatico.
L’ipotesi dell’aggressione sessuale, vittima la donna, sembra prendere ulteriore consistenza. Ma inquirenti e investigatori devono terminare accertamenti sulla permanenza della coppia a Firenze. Potrebbero far risalire a chi, qui in città, potrebbe aver rifornito di cocaina la coppia. Se esiste.
G.SP.
Per ricevere le notizie selezionate dalla redazione in modo semplice e sicuro