REDAZIONE FIRENZE

Competenze digitali, il divario da colmare

La tappa di ’Libere di... vivere’ alle Oblate: il gap rischia di creare disuguaglianze sul lavoro ma anche nel difendersi dai reati del web

L’esposizione itinerante di Libere di… vivere è arrivata a Firenze nella sua prima tappa italiana, scegliendo come cornice la biblioteca delle Oblate. Al centro della discussione, la consapevolezza finanziaria e digitale delle donne.

"Una battaglia importante, ma di nicchia", commenta la direttrice della Nazione Agnese Pini che dà il la alla tavola rotonda Società digitale, fiducia e cybersecurity. Nel nostro Paese alle donne mancano emancipazione lavorativa e finanziaria. A dircelo è prima di tutto l’Unione Europea: "C’è una scarsa rappresentanza femminile nelle discipline Stem (Scienze, tecnologie, ingegneria e matematica), tutti settori che saranno volano dell’economia del futuro e che nel web rappresentano la chiave per la sicurezza di tutti – spiega Nathalie Berger dalla Commissione Europea – in Europa una specialista informatica su sei è donna e per l’Italia il numero è ancora più basso".

Donatella Conzatti, segretaria della commissione parlamentare d’inchiesta sul femminicidio, conferma: "Una donna su due in Italia non ha competenze digitali. Quella che viviamo online non è una seconda vita, è la nostra, ormai spostata su tante piattaforme".

Oltre alle disuguaglianze di genere, l’online nasconde anche tante minacce. Stalking, phishing, revenge porn "un reato per cui si rischia da 1 a 5 anni – specifica Conzatti – mentre lo stalking online è stato inserito come fattispecie nel codice rosso". Sembrano realtà lontane, ma non lo sono: "Il 12% degli uomini in un recente sondaggio ha dichiarato di aver diffuso illecitamente alla fine di un rapporto sentimentale immagini personali e video intimi della propria compagna".

Il digitale, però, è anche una immensa opportunità: "Sono 3,5 milioni i posti di lavoro vacanti – informa la presidente di Global Thinking Foundation Claudia Segre – non possiamo permetterci di vedere le donne tagliate fuori da questa partita".

È infatti in questa direzione che va il miliardo di euro investito dai fondi del Pnrr sull’orientamento dello studio per le materie Stem. "Ma la chiave per tutelarci è soprattutto quella di fare rete".

Intorno alla tavola rotonda, oltre al presidente di Rotary eClub Duemondi Alberto Giannetti e alla fondatrice di Women for Security Sofia Scozzari, anche le assessore alle Pari Opportunità e alla Sicurezza, Benedetta Albanese e Sara Funaro all’Educazione e al Welfare.

"Gli sportelli informatici funzionano, ma nella città di Firenze vediamo che le donne arrivano a trovare il coraggio di denunciare i loro aggressori soprattutto in quelli fisici, dove entrano in contatto con persone. La strada da perseguire però è quella di aumentarli e fare rete con l’associazionismo", dichiara l’assessora Albanese.

Sofia Francioni