Fratelli morti in hotel, altre pasticche per il cocktail killer

Trovato anche l’Alprazolam: nuove indagini sulla sua provenienza

La scoperta dei due corpi in un albergo di piazza Santa Maria Novella

La scoperta dei due corpi in un albergo di piazza Santa Maria Novella

Firenze, 5 ottobre 2019 - C’ERA anche l’Alprazolam, un farmaco a base di benzodiazepine molto simile allo Xanax, nella stanza d’albergo di Robbe e Dries De Ceuster, i due fratelli belgi trovati morti dal padre domenica scorsa nella loro stanza, all’hotel Minerva in Santa Maria Novella. Le indagini della squadra mobile, coordinate dal pubblico ministero Giacomo Pestelli, dovranno stabilire se anche quel farmaco, del quale è stato ritrovato soltanto un blister con alcune compresse mancanti, sia stato venduto qui, come le due confezioni di oxycodone, e senza la necessaria ricetta; circostanza che ha fatto iscrivere sul registro degli indagati il giovane farmacista di via dei Banchi. Il sospetto è che anche quel farmaco abbia drammaticamente arricchito un cocktail micidiale composto almeno da alcol e medicine, che avrebbe «spento» i due ragazzi piano piano, ma inesorabilmente, senza dar loro modo neanche di chiamare aiuto. Sarebbero passati in pochi attimi dalla vita all’incoscienza. Uno di loro, è stato trovato con il computer portatile sulle ginocchia. Il padre, entrato nella stanza al mattino, pensava che dormissero. Forse erano invece già morti. O forse erano in coma. Sarà l’autopsia a stabilirlo. Sarà lunedì il giorno dell’inizio degli accertamenti autoptici con la formula, come preannunciato, dell’incidente probatorio. Il gip Angelo Pezzuti ha dato incarico al medico legale Beatrice Defraia di compiere l’accertamento, anche se la parte fondamentale per sciogliere i nodi della vicenda sarà quella legata agli esami tossicologici.

Ma neanche i super consulenti in campo potranno mai spiegare perché, qualora l’ipotesi del cocktail di farmaci venga confermata, i due giovani si siano dedicati a questa pratica pericolosissima. In particolare Dries, il più grande dei due fratelli De Ceuster: né il padre che l’ha trovato cadavere, né la madre accorsa dal Belgio per salutarlo per l’ultima volta, si spiegano come un ragazzo come lui, mai inciampato in brutte storie, possa aver messo a repentaglio la sua vita. E nel ventaglio di moventi perlustrati in queste ore dagli investigatori, non viene esclusa neanche la pista che possa aver ingerito il cocktail a sua insaputa. Robbe, il più giovane, viene infatti definito come una specie di «piccolo chimico», avvezzo, purtroppo, secondo quanto ricostruito dalla polizia, ad assumere farmaci per sballare. Consapevoli o no, i due ragazzi se ne sono andati praticamente nello stesso momento, senza neanche riuscire a chiedere aiuto. ste.bro.

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