OLGA MUGNAINI
Cronaca

Cinque anni senza Paszkowski. Le Epifanie Assorte rivivono. Ventuno tele per stupire ancora

I lavori dell’artista fiorentino in mostra da oggi nella sala delle Colonne a Pontassieve. Il curatore Antonio Natali: "Avrebbe sofferto davanti alla volgarità intellettuale della politica".

I lavori dell’artista fiorentino in mostra da oggi nella sala delle Colonne a Pontassieve. Il curatore Antonio Natali: "Avrebbe sofferto davanti alla volgarità intellettuale della politica".

I lavori dell’artista fiorentino in mostra da oggi nella sala delle Colonne a Pontassieve. Il curatore Antonio Natali: "Avrebbe sofferto davanti alla volgarità intellettuale della politica".

Fin da ragazzino disegnava le copertine dei libri del suo nonno paterno Giovanni Papini, su richiesta dell’editore Enrico Vallecchi. Ma fu poi col diploma all’istituto di Porta Romana di Firenze che iniziò l’attività di grafico in campo editoriale e pubblicitario. Giovanni Paszkowski (Firenze 1934-2020), è un artista centrale nel panorama culturale italiano, le cui opere sono state esposte in tutta Italia e non solo, a cominciare dalla mostra del 1978 al Gabinetto Vieusseux. A cinque anni dalla scomparsa dell’artista, è il Comune di Pontassieve a inaugurare oggi pomeriggio alle 17.30, nella Sala delle Colonne del palazzo comunale, l’esposizione “Giovanni Paszkowski – Epifanie Assorte“, a cura dello storico dell’arte Antonio Natali e dello scultore Adriano Bimbi.

L’itinerario si compone di ventuno tele, dove composizioni costruite secondo prospettive rigorose si fanno teatro per un’umanità assorta, calata in atmosfere sospese. Il colore nitido e la precisione formale sembrano eludere la transitorietà del quotidiano, aprendo a epifanie che interrogano lo sguardo e il pensiero. La mostra di Giovanni Paszkowski, oltre a offrire la lettura di opere segnate da una poesia forte e vibratile insieme, rappresenta anche un’occasione di riflessione su una stagione intellettuale fiorentina che ha avuto un ruolo centrale nel panorama culturale italiano.

"Il ’piacere estetico di vedere’ è stato – spiega Antonio Natali – il sentimento più forte provato da Giovanni Paszkowski al cospetto del mondo; magari accompagnato da quel ’disagio’ e da quell’’estraneità’ che, non già l’universale condizione umana gl’impone, bensì la sua personale disposizione etica e ideologica. La quale è, purtroppo per noi, fuori tempo; fuori del tempo, cioè, che c’è toccato di vivere. Giovanni avrebbe sofferto davanti alla volgarità intellettuale della politica imperante".

Oltre che a Firenze, Paszkowski lavorò molto anche a Milano e Roma, Ferrara. Nel 2011 tiene una personale all’Università Internazionale dell’Arte, Villa Il Ventaglio a Firenze; nel 2015 alcune sue opere tornano in mostra alla Galleria Tornabuoni di Firenze.

"La mostra, dedicata a Giovanni Paszkowski, – spiega Carlo Boni, sindaco di Pontassieve - rientra in un progetto decennale, curato da Antonio Natali e Adriano Bimbi, che ha reso la Sala delle Colonne un luogo di cultura, con una propria identità, in cui l’arte è accessibile a tutti. L’arte nel nostro territorio, del resto, è divenuta negli anni, grazie anche al progetto Pontassieve in arte".

Olga Mugnaini