GIOVANNI BOGANI
Cronaca

Cinema, buio in sala. Crisi profonda

La ripresa possibile passa dai giovani e da una programmazione originale, anche puntando sugli eventi

di Giovanni Bogani

Come sta il cinema a Firenze? Male, grazie. C’è speranza che guarisca? Sì, se si programmeranno film audaci, rari, originali, eventi, incontri con gli autori. Eventi che portino al cinema i giovani. Di film, in realtà, se ne vedono ancora tanti: ma a casa, sul divano, scegliendo dal puzzle delle piattaforme che spuntano come funghi, dove è più difficile orientarsi che nella Kasbah di Marrakech. E il cinema visto al cinema? In quella che è stata la religione del ’900, con i suoi rituali, le sue Messe e le sue chiese – i cinematografi? I dati del cinema in questi ultimi anni mostrano una caduta in picchiata dell’affluenza. Ne hanno parlato ieri, alcuni operatori culturali attivi nel cinema fiorentino: Michele Crocchiola della Fondazione Stensen, Camilla Toschi direttrice del cinema La Compagnia, Matteo Nenciolini principale distributore di film in Toscana, e Carlo Pellegrini che organizza Cinema in Manifattura, l’arena cinematografica in Manifattura Tabacchi. "Ho fatto un po’ di conti", dice Michele Crocchiola. "Ho contato le presenze nelle ultime stagioni, da settembre a giugno. Nel 20212022 abbiamo avuto a Firenze un dato di -59% rispetto alla stagione 20182019, l’ultima prima della pandemia. Nel 20202021 era ancora peggio: eravamo al -89%. Poi – prosegue Crocchiola – ho confrontato la situazione di Firenze con Bologna, città molto simile per numero di sale e per abitanti. E ho visto che nelle ultime due stagioni Bologna ha perso meno spettatori, superando Firenze, cosa che non accadeva da anni. Perché? La risposta può essere nel fatto che Bologna è una città più giovane: e i giovani stanno tornando al cinema".

Il cinema La Compagnia, gestito dalla Fondazione sistema Toscana, aveva 68mila spettatori nella stagione 20182019, crollati a 5mila nel 20202021, ma risaliti nella scorsa stagione a 47mila. Un’ottima performance. Come si spiega? "Forse con il fatto che abbiamo organizzato soprattutto eventi e anteprime, di nuovo in presenza", spiega Camilla Toschi. Dunque, il pubblico non è che non ci sia in assoluto. Se ci sono rassegne, film storici, eventi, i giovani tornano in sala. Mancano all’appello, dicono Crocchiola e Nenciolini, gli incentivi locali. "La Toscana è l’unica regione che, dallo scoppio della pandemia, non ha previsto forme di sostegno regionali per le sale cinematografiche. E non parlo di soldi cash, ma di una forma di vicinanza per quello che riguarda utenze, imposte, contributi diretti, aiuti al personale, tasse per i rifiuti". Fra l’altro, se a Firenze i cinema sopravvivono, rischiano la chiusura molte sale in provincia. Ma forse una luce in fondo al tunnel c’è. I giovani. E allora, ecco Manifatture cinema: 70 giorni di cinema, incontri, musica. Dal 28 giugno all’8 settembre, nella piazza dell’Orologio della Manifattura Tabacchi. Senza mascherina obbligatoria, con 200 posti a sedere, fra cui anche alcune sdraio e lettini da mare. Si apre martedì con “Finale a sorpresa“, commedia con Banderas e Penelope Cruz. Fra le rarità, il film “Vortex“ del registascandalo Gaspar Noé, presentato in anteprima assoluta per l’Italia.