
di Barbara Berti
"Ciao Elena, da lassù guardaci e veglia su di noi". Sono le parole di don Marco Fagotti, parroco della Pieve di Santo Stefano, per salutare Elena Massi, la 35enne di Campi deceduta in seguito all’incidente stradale accaduto la mattina del 9 agosto mentre a piedi stava andando a lavorare. Ieri pomeriggio, ai funerali, tantissime persone: i genitori, mamma Maria Grazia e babbo Loredano, i parenti, i titolari della stazione di servizio Esso della famiglia Petri dove Elena lavorava come barista, lo staff del locale Aperifollia, i ragazzi dell’oratorio Totus Tuus dove prestava volontariato, molti conoscenti e amici. Una folla commossa che in silenzio ha ascoltato l’omelia di don Marco, anche lui con le lacrime agli occhi: Elena era una sua stretta collaboratrice e amica da 15 anni. Dopo aver letto il testo del Vangelo di Matteo relativo alla Parabola delle dieci Vergini, don Marco – ricordando che la scelta del Vangelo l’ha fatta don Davide Massi, cugino di Elena – si è rivolto direttamente all’amica volata in cielo. "Cara Elena, so che un giorno avresti voluto sposarti e, infatti, per questo ultimo viaggio indossi un abito da sposa. Tua mamma ha ricordato che sei bellissima, come le vergini sagge del Vangelo. L’amore che hai regalato ai figli degli altri, i ragazzi dell’oratorio, so che un giorno avresti voluto donarlo ai tuoi figli, a tuo marito. La luce della fede ha sempre guidato le tue scelte". Con la voce rotta dal pianto, il pievano ha menzionato poi il grande impegno di Elena in parrocchia e come segretaria zonale di Firenze per l’Anspi Toscana. "In questi giorni dovevamo preparare le ultime cose per andare a Bellaria, alla festa nazionale degli oratori Anspi. E, invece, siamo qui", ha proseguito don Marco.
Poi un sorriso, dovuto al ricordo di com’era Elena, ha illuminato le sue parole: "Una vita breve ma piena. Eri una giovane del tuo tempo e hai dimostrato che si può essere giovani e donarsi agli altri", riferendosi al grande gesto d’amore che ha fatto donando "ogni parte possibile del tuo corpo", lasciando dunque in vita almeno una parte di sé. "Se domani saremo persone migliori sarà anche grazie a te. Ciao Elena", recita invece la lettera dei ragazzi dell’oratorio, letta al termine della funzione religiosa, prima dell’ultimo saluto con palloncini rosa e bianchi lanciati in cielo.