Incubo chiamate promozionali: il telefono squilla a tutte le ore. Ecco cosa fare

Le istruzioni per limitare al massimo le scocciature di chi vuole proporre prodotti

7. In caso di dubbio chiamare il 112

7. In caso di dubbio chiamare il 112

Firenze, 20 giugno 2019 - Chiamano dai paesi dell’Est, spesso anche dall’Italia, per proporre tariffe telefoniche imbattibili. La reazione dei più è quella di sbattere il telefono in faccia al povero lavoratore, spesso sottopagato o precario, che per ogni nuovo contratto stipulato prende qualche euro.

«Una volta queste agenzie chiamavano solo l’utenza fissa, adesso, da due o tre anni specialmente, è bombardato soprattutto chi ha un cellulare», fa presente Silvano Bartolini, del Codacons Toscana. Ma mentre il numero telefonico di casa è pubblico, rimasto nei datati elenchi cartacei posseduti ancora da qualche agenzia e soprattutto in quelli online, su quello mobile esiste un problema di privacy.

Chi fornisce quei dati a gestori o agenzie con cui mai abbiamo avuto a che fare? «Esistono società – risponde Bartolini – che fanno affari vendendo i dati di privati e purtroppo non è possibile difendersi da questo, a meno che non venga fatta una normativa seria, che però avrebbe il suo rovescio della medaglia, andando a danneggiare le attività legate ai call center e quindi, a cascata, la vita di chi ci lavora».

L’unica soluzione è iscriversi al registro pubblico delle opposizioni. E’ un servizio gratuito per l’utente che permette di opporsi all’utilizzo per finalità pubblicitarie «dei numeri di telefono di cui è intestatario e dei corrispondenti indirizzi postali associati, presenti negli elenchi pubblici, da parte degli operatori che svolgono attività di marketing tramite il telefono o posta cartacea».

L'iscrizione è semplice ed è possibile via web all’indirizzo www.registrodelleopposizioni.it, o via email o raccomandata. «Peccato, però – fa presente Bartolini – che nessuno rispetti questo registro. Di fatto la normativa attuale non difende il cittadino». Anche perché, il web è ormai pieno di dati che ci riguardano. Basta iscriversi ad una newsletter, inserire il numero di telefono su Facebook, partecipare ad un sondaggio online e già corriamo il rischio che qualcuno raccolga queste informazioni. Senza contare tutte le volte che, sottoscrivendo per esempio il contratto per attivare una carta fedeltà, abbiamo dato il consenso al trattamento dei dati per fini pubblicitari. Il telefono continuerà a squillare e l’unica vera difesa sarà togliere la suoneria e non rispondere.

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