Centrodestra, la ricetta di Cardini: "Non si vince con il voto di pancia"

"Susanna Ceccardi? Lo sapevano che non era adeguata ma pensavano di farne una “ducessina“" "Il Pd vincente? Macché. Sta perdendo forza per quella vocazione tutta italiana all’inciucio"

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di Olga Mugnaini

A elezioni concluse e a voti contati, è l’ora di capire cosa è successo nell’urna. Professor Franco Cardini, stavolta il centrodestra e la candidata Susanna Ceccardi credevano di poter dare la spallata e conquistare la Toscana. Perché non è successo?

"Sono felice che la Ceccardi pensasse di farcela, significa che la natura umana è davvero ottimista. Le faccio i miei migliori auguri per la carriera e la salute, ma penso che anche l’ottimismo dovrebbe avere un limite".

Lei non ci credeva?

"No. Era già stata miracolata due volte: come sindaco di Cascina e come parlamentare europeo. Pretendere anche di fare il presidente di una delle più importanti regioni d’Europa vuol dire proprio non avere limiti..."

Ma i partiti del centrodestra l’hanno scelta. Perché? Mica si è candidata da sola.

"Perché bisognava cavalcare la tigre. Viviamo in una società civile che è un circo equestre, sempre più ignorante, fanatizzata e attaccata dalle fake news. Ricordiamoci cosa diceva Platone delle maggioranze... Basti vedere cosa è successo col referendum: la gente ci è cascata. Dici che ci sono troppi fannulloni in Parlamento e via! Ma mica sono tutti uguali! Ne prendo due tra quelli che stimo: Riccardo Nencini e Giorgia Meloni. Di loro non ce n’è mica troppi. Con il taglio di deputati e senatori non si eliminano i ladri e i fannulloni, ma solo il principio della rappresentanza democratica. Con la vittoria del sì dovremmo essere in lutto nazionale".

Torniamo alle elezioni regionali. Si diceva che Giani per il centrosinistra era un candidato debole.

"Se il Pd ce l’aveva più forte perché non ce l’ha presentato? Io non credo che fosse debole. E il voto lo ha dimostrato".

Che cosa ha funzionato?

"Il Pd ha espresso una delle persone che a livello toscano lo ha rappresentato nelle sedi più elevate. E chi volevano? Un astronomo di Arcetri? Il rettore della Normale di Pisa? Peccato, questi non erano in lizza. Anche io ho votato Giani perché la cosa fondamentale era impedire che anche in Toscana si verificasse l’affermazione di forze politiche scadenti, che cavalcano falsi valori. Non credo che Giani sia un grande statista e non ci crede neanche lui. Ma è un uomo abituato a risolvere i problemi locali e soprattutto interpreta la politica come un servizio, con tratti di personale umiltà che la gente gli riconosce e apprezza. Per questo ci rappresenta".

Il centrodestra non poteva contrastare Giani con un candidato con lo stesso physique du rôle?

"No, perché volevano il voto delle pance. E la Ceccardi è una persona di rottura. Lo sapevano che non era adeguata. Ma sanno anche che molti vivono nella nostalgia dell’uomo forte, anche se la Ceccardi è una donna. Siamo un popolo di antifascisti che rimpiange il duce. Volevano fare la ducessina di Toscana. Ma hanno fatto buca".

Quindi la Toscana resta terra saldamente di sinistra? Del resto qui il Pd è il partito più forte d’Italia.

"Non direi così. Il Pd sta perdendo forza e lo sa perché?"

Lo dica lei.

"Nei tempi bui, e questi lo sono, in Italia ci si affida a quel meccanismo che è l’inciucio. Lo facciamo solo noi in Europa: negli altri Paesi si dividono fra bianchi e rossi e magari fanno a botte. Noi invece ci spostiamo tutti al centro. E’ una lunga storia, da Cavour, Giolitti, persino De Gasperi e Craxi, per finire con Berlusconi. Lo stanno facendo i Cinque Stelle e ora tocca al Pd. Si finirà con l’ennesimo inciucio centrista con Mario Draghi o chi per lui. Ancora Conte? Perché no, sta imparando il mestiere, Ecco, su questo allora sono d’accordo con chi ha votato sì al referendum: sull’inadeguatezza di questo Parlamento a rappresentarci".

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