FIRENZE
Margherita Cassano porta l’accento fiorentino ai vertici della magistratura italiana.
E’ qui, che la prima presidente donna della Corte di Cassazione è nata e ha legato anche gran parte della sua carriera di magistrato. E sempre agli amici che ha lasciato al palazzo di giustizia di Firenze, ha rivolto il suo primo pensiero, ieri, fresca di nomina. Le prime parole da Presidente, le ha infatti scambiate con il suo successore e amico Alessandro Nencini, attuale presidente della corte d’appello da cui è partita la scalata di Cassano ai vertici della Cassazione. L’occasione, è stata la consegna agli studenti di giurisprudenza del premio in memoria dell’ex procuratore generale Tindari Baglione, un altro amico che manca dal 2015.
"Il primo collegamento lo sto facendo con la mia città, Firenze; subito dopo la mia nomina, mi sono unita a voi per ricordare Tindari Baglione, un modello di generosità e umiltà. Il ruolo del magistrato non è fatto solo di abilità tecnica, ma di umanità, capacità di ascolto e rispetto per gli altri. Rispetto del principio di uguaglianza non solo formale, ma sostanziale".
Figlia di Pietro Cassano, giudice di tanti processi al terrorismo rosso e nero, è in magistratura dal 1980, all’età di 25 anni.
Dapprima come sostituto procuratore presso la Procura di Firenze, dove dal 1991 al 1998 è stata assegnata alla Direzione distrettuale antimafia.
Dal 1998 al 2002 è stata Componente del Csm, dove ha presieduto la Sesta e la Nona Commissione ed è stata membro della Sezione disciplinare.
Dopo la consiliatura al Csm, Margherita Cassano, rientrata in ruolo, ha svolto le funzioni di magistrato di appello destinato alla Corte di cassazione presso l’Ufficio del Massimario e del Ruolo. Dal 2006 ha rivestito il ruolo di Consigliere presso la Prima Sezione penale. È stata componente delle Sezioni Unite penali e vice Direttore del Centro Elettronico di Documentazione della Cassazione (C.E.D). Nel 2016 è stata nominata dal CSM Presidente della Corte di appello di Firenze, dove ha operato fino al luglio 2020, quando ha assunto l’incarico di Presidente Aggiunto della Corte di cassazione. Adesso, sale l’ulteriore scalino. Il più alto.
ste.bro.