REDAZIONE FIRENZE

Caso Fresu, ora c’è la delibera Esenzione per la lampada votiva

Ritumulati alcuni resti. Il Comune: "Terremo alta. l’attenzione sulla vicenda"

Frammenti del corpo che - lo dice il Dna - non è di Maria Fresu sono ancora a disposizione della magistratura; altri frammenti sono stati ricollocati nella tomba di Montespertoli che ad oggi non può più quindi essere quella di Maria; altri ancora non erano mai stati portati via. Questa la sintesi delle precisazioni del sindaco di Montespertoli, Alessio Mugnaini, in seguito alla delibera sullo stop al pagamento della lampada votiva alla tomba di Maria (ed Angela) Fresu, visto appunto che i pochi resti non sono in realtà di Maria, la giovane madre morta 42 anni fa nella strage del 2 agosto a Bologna.

Il fatto era stato anticipato in occasione del 42° anniversario della strage il 2 agosto: ora c’è la delibera della giunta. Il gestore delle lampade votive, nel rispetto per le vittime della strage, non ha chiesto la copertura finanziaria da parte del Comune. Nel provvedimento, la giunta ricorda che "si è proceduto, nel 2019, alla riesumazione dei resti di Maria Fresu, per poter esperire le perizie chimico-esplosivistiche, per permettere la comprensione della dinamica di quella tragedia". Queste perizie - prosegue - "sono state espletate e si è proceduto di nuovo alla tumulazione dei resti nel medesimo loculo del cimitero di Montespertoli". Poi: è precisa volontà del Comune "di mantenere viva l’attenzione su questa vicenda giudiziaria ancora irrisolta".

Andrea Ciappi