Casellati: "Dirigo in the air. L’opera ai giovani"

Incontro con il Maestro Alvise Casellati. Il progetto per rendere accessibile e più facile la musica classica

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"Il mio progetto “Opera italiana is in the air” ha portato la musica lirica fuori dai teatri, mettendola a disposizione della gente senza snobismi: perchè la musica classica è, deve essere linguaggio popolare per arrivare di tutti. Al Central Park di New York hanno participato ai miei concerti tantissimi giovani in jeans e t-shirit, tutti lì fermi ad ascoltare in un’atmosfera informale. Così secondo me ci si avvicina alla lirica e l’obiettivo è questo: tornare alla muisca pop per eccellenza". Alvise Casellati, direttore d’orchestra, è considerato uno dei talenti emergenti degli ultimi anni ed è già grande innovatore e manager nel mondo dello spettacolo. Dal 2016 è ideatore e direttore musicale di Opera Italiana is in the Air (www.operaitalianaisintheair.com) organizzazione che promuove la conoscenza e l’apprezzamento dell’opera italianamattraverso un grande evento gratuito all’aperto, alla presenza di migliaia di persone.

Maestro, il suo legame è stretto con Firenze e la Toscana.

"L’ultima volta, poco tempo prima della pandemia, sono stato col Maggio a dirigere un concerto in Regione, e sempre grazie al Maggio ho diretto cinque concerti “in decentramento“ sul territorio toscano che sono andati molto bene e che ricordo con grande affetto".

La sua particolarità è questo lavoro coi giovani.

"Il mio progetto, anche oggi, dopo che tutto si è bloccato, sono le opere italiane da portare in giro per il mondo. Poi il 2 agosto in prima assoluta dirigerò al Teatro Carlo Felice di Genova il “Werther“ di Pugnani; il 5 settembre, invece con Leo Nucci sarò a Palazzo Farnese per la rassegna estiva a dirigere un concerto lirico sinfonico a Piacenza; e il 19 luglio sarlirò sul podio a Taormina a conclusione del Festival internazionale cinematografico".

Casellati, ha avuto grandi soddisfazioni anche a San Pietroburgo, dove la musica è sacra.

"Non dovrei dirlo io (sorride) ma dieci minuti di applausi e standing ovation al Teatro Mariinskij di San Pietroburgo per il ‘Nabucco’ di Verdi in forma di concerto non sono facili da dimenticare, e hanno avuto il pregio di consolare in questo periodo buio appena passato. In un certo senso questo concerto ha segnato il culmine di un periodo di successo".

La musica cos’ha di magico?

"La sua magia è la grande bellezza di cui oggi c’è tanto bisogno dopo che il mondo ha avuto paura che la morte entrasse in casa sua. Gli operatori sanitari sono i veri eroi di questa guerra e anche per loro la musica ha avuto il potere di unire e non sentirsi soli".

Li ha visti i balconi musicali?

"Sì, certo, con le persone che cantavano l’una verso l’altra cercando solidarietà e forza proprio nella musica. E’ impossibile dimenticare l’inno nazionale cantato tutti insieme: sono cose che toccano il cuore e motivano sempre di più nel mio cammino di artista, ma vicino alla gente".

 

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