PIER FRANCESCO NESTI
Cronaca

Casa Anita, rifugio sicuro. Accoglie le donne ferite

Ospiti attese dalla metà del mese. Previsto anche l’arrivo di alcuni bambini

Ospiti attese dalla metà del mese. Previsto anche l’arrivo di alcuni bambini

Ospiti attese dalla metà del mese. Previsto anche l’arrivo di alcuni bambini

Le prime arriveranno a metà dicembre. Donne con minori e una serie di fragilità alle spalle o che stanno superando un momento di difficoltà nella loro vita. Donne che hanno bisogno di risposte, ma soprattutto di essere accolte. Saranno loro le ‘ospiti’ di Casa Anita, aperta da pochi giorni in via San Giusto. Promossa dal Consorzio sociale Martin Luther King e ispirata alla figura di Anita Garibaldi, considerata come una delle prime rivoluzionarie femministe, la residenza nasce dopo anni di impegno sul territorio nord ovest, grazie a coinvolgimento del Comune di Campi, ma anche della Società della Salute. Il Consorzio, infatti, gestisce un altro appartamento, sempre a Campi, in via delle Viole, uno degli immobili confiscati alla mafia e restituiti alla comunità. Quella di via San Giusto vuole essere una residenza con funzioni assistenziali ed educative, destinata a donne in situazioni di fragilità, gestanti e/o madri con figli minori, italiane o straniere. Non un domicilio ‘nascosto’, ma un luogo dove poter tornare a vivere. Potrà ospitare fino a quattro nuclei familiari con l’obiettivo di offrire non solo accoglienza, ma "anche un percorso di rafforzamento delle capacità genitoriali – come ha spiegato l’assessore alle politiche educative del Comune di Campi, Lorenzo Ballerini - e di costruzione di un’autonomia personale. Il nostro territorio si arricchisce così di un altro prezioso tassello a sostegno delle fragilità. Un progetto reso possibile grazie all’impegno e alla professionalità del Consorzio Martin Luther King con l’obiettivo, condiviso, di costruire una rete di servizi sempre più stretta e capillare". Insieme a lui, a mettere per la prima volta la chiave nella porta, anche la presidente della Società della Salute zona fiorentina nord ovest, Camilla Sanquerin, e la coordinatrice del percorso tutela minori e famiglie, Lara Guasti, sempre della SdS.

"Prosegue – ha aggiunto Ballerini – l’impegno di questa amministrazione, fin dall’inizio attenta a ciò che rientra nella sfera del sociale", mentre Sanquerin ha voluto sottolineare che "questa casa non è solo un tetto, ma anche un luogo di relazioni e supporto, grazie al lavoro del consorzio Martin Luther King, con cui collaboriamo da tempo. Ed è al tempo stesso un segnale concreto di aiuto per quelle donne che vogliono uscire da situazioni familiari difficili e violente, dicendo loro che non sono sole, mentre il territorio può disporre di un’altra preziosa risorsa".