Carrai, avanti tutta dopo il sì di Enac "Adesso puntiamo ai soldi del Pnrr"

Il presidente di Toscana Aeroporti conferma che la pista di 2200 metri basta allo sviluppo dell’aeroporto. Le speranze del nuovo Decreto Semplificazione: "Dovremmo poter accelerare l’iter burocratico"

di Olga Mugnaini

"Un passo importante. Adesso, dopo l’ok dell’Enac sulle linee guida per la pista, l’altro step è l’approvazione del masterplan e l’avvio delle procedure Via Vas".

Marco Carrai, presidente di Toscana Aeroporti, sa che ci vorrà ancora pazienza, che la strada è lunga prima di veder decollare gli aerei dalla nuova pista di Peretola. Ma sa anche che l’unica possibilità è procedere con pazienza, una tappa dopo l’altra.

"Intanto è in corso un nuovo ’Decreto Semplificazione’ – prosegue Carrai – che dovrebbe sveltire molti passaggi burocratici, pur rispettando e approfondendo tutte le necessarie valutazioni ambientali. Vediamo che cosa contiene sul fronte delle infrastrutture aeroportuali, con la speranza di poter accelerare tutti gli iter".

L’altro aspetto importante su cui Toscana Aeroporti sta lavorando è quello dei finanziamenti. E mentre si tira un sospiro di sollievo per i complessivi 150 milioni ottenuti dalla legge “Sblocca Italia“, dall’altra si sta cercando di capire se nel mare magnum del Pnrr ci sia qualche linea di contributo per il traffico aereo: "In questa prima trance non ci sono finanziamenti - afferma Carrai – ma la seconda potrebbe aprire spiragli e quindi faremo in modo di avere un progetto affine alle indicazioni europee e intercettare qualche risorsa del Pnrr".

Ma la riduzione della pista da 2400 a 2200 metri? Che cosa succede alle prospettive dello scalo fiorentino con questa decisione dell’Enac? L’addio al progetto della pista alla parallela convergente da 2.400 metri, sostituita dall’obliqua declinata, lunga 2.200 metri, non rappresenta alcun problema per lo sviluppo di Peretola: "No, i duecento metri in meno non sono un problema – spiega ancora il presidente di Toscana Aeroporti –, perché ormai, in tutti questi anni che parliamo di ampliamento, la tecnologia è progredita e permette agli aerei di operare in minor spazio rispetto a una volta. Quindi possiamo mantenere le stesse destinazioni. Con un battuta si potrebbe dire che, visto quant’è che parliamo di allungamento della pista, tra un po’ si decolla e si atterra in verticale..."

Nel frattempo però ci sarà tempo per continuare una guerra decennale, con fazioni contrapposte degne della miglior tradizione di Guelfi e Ghibellini, come ricorda il presidente della Regione Eugenio Giani: "Siamo abituati a concepire negli ultimi anni il dibattito sull’aeroporto di Firenze come una partita fra Guelfi e Ghibellini, o fra due squadre di calcio, favore o contro - commenta Giani –. No: è una opera che è necessaria per adeguare quello che i tempi ci richiedono, ovvero il trasporto aereo. Conseguentemente gli interventi devono essere sul merito: e sul merito devo dire che negli incontri fatti, il sindaco di Sesto Fiorentino Falchi si è dimostrato persona seria e costruttiva. Io apprezzo le sue opinioni, perché nel momento in cui sono positive o sono negative sono sempre molto motivate, e danno uno stimolo".

Si vedrà. Intanto Falchi sembra un osso duro.

Positivo invece il commento di Jacopo Ferretti, segretario generale Confartigianato Firenze, che ha detto: "Il via libera dell’Enac alla nuova pista inclinata toglie ogni alibi ai contrari, non ci sono più scuse. Adesso si deve accelerare l’iter per la realizzazione della nuova pista del Vespucci. Dopo tanti, troppi anni di veti e ricorsi è arrivato il momento di mettere da parte ogni discussione e procedere verso l’ampliamento della pista. L’aeroporto è centrale per lo sviluppo non solo di Firenze ma di tutta la Toscana. Senza infrastrutture non ci sarà alcun rinascimento economico".

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