Carenza di medici per il 118 I sindaci giocano d’anticipo E avanzano le prime richieste

Dopo un confronto con l’Asl si punta a nuovi incontri con l’assessore regionale

Da diverse settimane, a livello regionale, molto si discute dei problemi del 118: mancano i medici, c’è la necessità di ridurre i costi e di riorganizzare il servizio. Lo stesso per il servizio di guardia medica, che sembra non riuscire più a rispondere alle necessità. Così i sindaci del Mugello hanno deciso di giocare d’anticipo, affidando il compito di farsi sentire ai presidenti dell’Unione Montana dei Comuni del Mugello Stefano Passiatore e della Società della Salute Paolo Omoboni. "Alla luce di quanto sta accadendo – fanno sapere – abbiamo avuto un primo incontro con l’Asl Toscana Centro sul tema del Servizio emergenza territoriale 118, che è stato utile momento di confronto, per analizzare il problema della carenza dei medici (solamente in Toscana ad oggi sono quasi 200 le unità mancanti). Dal confronto è emerso che questa riorganizzazione, che coinvolgerà tutta la regione, non è ancora ben definita e di conseguenza non sono ancora chiare se e quali conseguenze potrebbero esserci sul nostro territorio". Meglio però non fidarsi troppo e per questo i sindaci hanno messo subito un paletto chiaro.

"Abbiamo chiesto – specificano – di proseguire i momenti di ascolto e coinvolgimento, con l’auspicio che venga trovata, nella condivisione e nel coinvolgimento delle Istituzioni territoriali e delle associazioni in prima linea, la chiave per soluzioni efficaci ed opportune. Ribadiamo, e lo abbiamo detto all’assessore regionale Bezzini, che il Mugello, con i suoi 1.160 chilometri quadrati, non può essere considerato in ogni forma di riorganizzazione dei servizi alla stregua di altre zone con la stessa popolazione, ma con dimensioni territoriali molto più ridotte".

Paolo Guidotti

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