Violenza su studentesse Usa, al via il processo per l'ex carabiniere Costa

Il ministero della Difesa si è costituito parte civile. L'altro ex carabiniere, Camuffo, è stato già condannato in abbreviato a 4 anni e 8 mesi l'11 ottobre 2018

Tribunale

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Firenze, 15 gennaio  2019 - Ha preso il via questa mattina, in tribunale a Firenze, il processo a carico dell'ex carabiniere scelto Pietro Costa, uno dei due militari accusati di aver abusato di due studentesse statunitensi che avevano riaccompagnato a casa con l'auto di servizio da una discoteca di Firenze, la notte  tra il 6 e il 7 settembre del 2017. L'avvocato Gabriele Zanobini, legale della ragazza, oggi 22enne, che assieme all'amica denunciò i due carabinieri, ha chiesto che si proceda a porte chiuse.

In aula è  presente l'imputato. Sia Costa, che il collega Marco Camuffo (già condannato in abbreviato a 4 anni e 8 mesi l'11 ottobre 2018) sono stati destituiti dall'Arma dei carabinieri. Costa, 34 anni a dicembre, nato a Giarre (Catania) a differenza di Camuffo ha optato per il rito ordinario e sarà giudicato da un tribunale collegiale.

Il ministero della Difesa si è costituito parte civile al processo. Anche la ragazza per cui Costa è imputato si è costituita parte civile nel procedimento. Parti civile anche l'Arma dei carabinieri e  il Comune di Firenze. 

L'amministrazione di Palazzo Vecchio si era già costituita anche nel processo all'altro ex appartenente all'Arma. Per Ministero e Arma è invece la prima volta. Nel processo all'altro carabiniere, Marco Camuffo, il gup, Fabio Frangini, ha riconosciuto il danno d'immagine patito dal Comune, vista anche la vastissima eco mediatica che ebbe l'episodio, ma ha dato mandato al giudice civile per la quantificazione.

Il tribunale di Firenze non ha ammesso una consulenza della criminologa Roberta Bruzzone che era stata incaricata, dai legali (Serena Gasperini e Daniele Fabrizi) dell'ex carabiniere Pietro Costa di compiere un'analisi 'vittimologica' sulla parte offesa. All'ammissione della consulenza si erano opposti sia il pubblico Ministero, Ornella Galeotti, che il legale della giovane, Gabriele Zanobini. Non è stato ammesso neanche un nuovo esame delle parti offese, richiesto anch'esso dai difensori di Costa: le due ragazze sono già state sentite nel lunghissimo incidente probatorio del novembre del 2017.

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