REDAZIONE FIRENZE

Campo di Marte si ribella. I cartelli anti spaccio: "Ora vi fotografiamo"

Nei parchi del quartiere spuntano volantini che “avvisano“ anche i clienti "Mandiamo le immagini a chi di dovere, siamo stanchi". Gli ultimi episodi.

Paolo Marcheschi davanti a un cartello spuntato in viale De Amicis. Gli spacciatori hanno preso il controllo di giardini e strade nel quartiere di Campo di Marte

Paolo Marcheschi davanti a un cartello spuntato in viale De Amicis. Gli spacciatori hanno preso il controllo di giardini e strade nel quartiere di Campo di Marte

FIRENZE

Campo di Marte dichiara guerra all’illegalità. A chi la perpetra ma anche a chi contribuscie a farla proliferare, cioè i clienti dei pusher che si contendono le piazze anche con la violenza.

In questi giorni, sono spuntati cartelli, nei giardini o nelle vie, dai toni poco concilianti.

"Attenzione, questa è zona di spaccio. Noi cittadini facciamo foto sia a spacciatori che a compratori. Le inviamo a chi di dovere. Siamo stanchi di vedere. Siete avvisati". Cartelli che descrivono un clima sempre più rovente e al tempo stesso anche una situazione oramai ben visibile e riconoscibile. Gli spacciatori girano tra i parchi e i giardini di Campo di Marte, si spostano con le bici e i monopattini. Qualcuno ha anche un cane di grossa taglia. Qualche settimana fa, c’è stato un vero e proprio regolamento di conti in via Cento Stelle. Sotto le finestre delle famiglie svegliate dal trambusto e dalla paura.

Anche il senatore di Fratelli d’Italia denuncia il problema. "Tutto avviene in una spudorata normalità davanti alle nostre case. Mentre portiamo fuori il cane o parcheggiamo la macchina. Tante segnalazioni tramite il Comitato di vicinato non bastano. Verso Piazza Fardella, via de Amicis, Lungo l’Affrico I cittadini hanno deciso di difendersi da soli. Non si rassegnano a lasciare il controllo dei quartieri ai mercanti della droga. Per ora si difendono con i cartelli. E le macchine fotografiche. Molte targhe di compratori saranno inviate alle forze dell’ordine. Fanno da soli insomma".

"Siamo all’inizio di una presa di coscienza civica. Tutti segnalano per difendere il quartiere, se stessi e i ragazzi da questa agghiacciante normalità - conclude Marcheschi, preoccupato per eventuali ’degenerazioni’ -. Prossimamente potrebbe non bastare".