Andrea Settefonti
Cronaca

Cambiano nome 66 strade: addio ‘case sparse', arrivano toponimi del Chianti e tre donne (ma nessun uomo)

Fra le intitolazioni ci sono Maria Luisa de’ Medici, la marchesa Ginevra Roti e Matilde di Canossa (che avrà una piazza)

Il sindaco di Greve in Chianti, Paolo Sottani (foto Germogli)

Il sindaco di Greve in Chianti, Paolo Sottani (foto Germogli)

Greve in Chianti (Firenze), 4 maggio 2025 – Oltre 60 vie ‘Case Sparse’ presenti a Greve in Chianti sono state ridenominate coi toponimi storici legati ai luoghi, all’ambiente e alla vita di campagna. Nessuna con nome maschile. Poderi, ponti, mulini, casolari, pievi e castelli ma anche colli, monti, torrenti, alberi e piante chiantigiane. È arrivato a termine il percorso di revisione e riorganizzazione della toponomastica che il Comune di Greve in Chianti ha realizzato per rispondere all’esigenza di dare una soluzione definitiva alla sovrapposizione dei casi di omonimia legati a via Case Sparse.

Alcuni nomi sono ispirati al paesaggio, alla flora e alla fauna, altri attingono alla memoria popolare e indicano le aree architettoniche connesse alla vita di campagna.

In tutto 66 vie comunali, disseminate in 7 località della campagna chiantigiana cesseranno di essere chiamate con l’anonima e generica denominazione per diventare via Ponticino e via Ema di Sopra a San Polo, via Poggio al Mandorlo, via della Quercetana e via Castello di Montemasso a Rubbiana, via della Fornacina e via Montegonzi a Greve, via del Castello di Montefioralle e via delle Lenzole a Montefioralle, via del Capriolo, via Cappella della Grazie e via della Botte a Panzano, via del Cesto e via dei Molini a Lucolena, via del Colle, via del Pruno e via del Leccio a Strada.

Tra gli altri spiccano 3 nomi di donne: via Maria Luisa de’ Medici che con il «Patto di famiglia» legò il patrimonio mediceo a Firenze. Un’altra via assumerà l’identità della Marchesa Ginevra Roti che ha donato la Villa di Pescille al Comune e una nuova piazza del castello di Montefioralle sarà intitolata a Matilde di Canossa.