SIMONE BOLDI
Cronaca

Calcio e solidarietà Fiorentina in campo per Andrea Papi E Commisso gli telefona

Serata a sostegno del giovane portiere che ha perso una gamba

di Simone Boldi

"Non è che facciamo coraggio a lui. E’ lui che fa coraggio a noi". La battuta di un amico di Andrea, di uno degli "amici della vita", incornicia una bella serata di pallone e solidarietà al campo Pazzagli di Ponte a Niccheri. Andrea ha 21 anni, di cognome fa Papi – per chi gli vuole bene è il Papo –, portiere della squadra di calcio dell’Antella ’99 che dopo un incidente stradale ad agosto nonostante sei interventi a Torregalli ha perso la gamba destra. Ieri sera è stato al centro di un’iniziativa organizzata dal sindaco di Bagno a Ripoli, Francesco Casini, insieme alla Acf Fiorentina e le società dilettantistiche ripolesi: Antella, Grassina, Belmonte e Bagno a Ripoli. Obiettivo, raccogliere fondi per sostenere la riabilitazione che Papi sta seguendo con coraggio e serietà all’istituto Don Gnocchi. Circa 1500 euro l’incasso. Piove in maniera fastidiosa, ma il sorriso di questo ragazzone, della tribù di amici e di mamma Laura, donna minuta dalla tempra di granito, illumina la serata come cento fari da stadio non potrebbero mai fare.

La Primavera della Fiorentina disputa due mini amichevoli con Antella e Grassina. Papi per seguire la prima partitella si accomoda in panchina tra i compagni di squadra. "Sto bene, lavoro molto. Vede – e guarda la protesi che lo sostiene, la sua "gamba diversa" – ho lasciato le doppie stampelle, cammino con una sola. La cosa che mi riesce meno? La discesa. Grande emozione stasera – ripete gettando lo sguardo alla tribuna gremita –, significa che il calcio non è solo un gioco ma uno strumento in grado di trasmettere ed esaltare emozioni e valori".

Nell’intervallo arriva allo stadio una nutrita rappresentanza della prima squadra viola: con il mister Italiano e Niccolini e Tito dello staff tecnico, capitan Biraghi, Terracciano (caloroso l’abbraccio con Papi del numero uno della Fiorentina, e anche Sebastien Frey è andato a salutare Andrea nella sua casa di Bagno a Ripoli), Sottil, Saponara, Venuti, Cerofolini. Entusiasmo in tribuna, con tifosi e bambini delle scuole calcio che fanno scorpacciate di selfie e firme. Quindi allo stadio appaiono tra gli applausi il direttore generale Joe Barone e il direttore sportivo Daniele Pradè. Barone abbraccia Casini (Viola Park, sogno comune) e scambia due parole con Papi, poi il colpo di teatro: il dg compone un numero a lui ben noto e passa il cellulare all’ospite d’onore: "Cosa mi ha detto il presidente Commisso dall’America? Di tenere duro – racconta poi Papi – mi ha fatto coraggio".

E da oggi Andrea torna a faticare tra attrezzi e piscina. "Devo reimparare a camminare". Passo dopo passo. Verso il traguardo, la protesi definitiva, tra qualche tempo all’istituto di Budrio, Bologna. Fino a quel momento, visto l’affetto generale che avvolge e protegge questo ragazzone tenace, come cantano nel tempio del calcio di Liverpool, caro Andrea tu non camminerai mai da solo.