
Funaro con profughi afghani
Firenze, 4 settembre 2021 – Arrivati a Firenze i profughi afghani, tra cui le calciatrici di Herat con i loro familiari. Ad accoglierli il sindaco Dario Nardella e l'assessore Sara Funaro. Con loro la Fondazione solidarietà Caritas di Firenze e il Cospe onlus, che insieme alla prefettura sono stati fondamentali per riuscire a portarle in salvo. L'assessore Funaro ha affidato a Facebook le emozioni vissute al momento dell'arrivo delle famiglie.
Uno di qui momenti della vita, scrive sulla sua pagina social, "che sai già che porterai sempre con te". "Vederle scendere dai pullman militari con un sacchetto della spesa come bagaglio – dice l'assessore – ha reso concreto quello che in queste settimane abbiamo tutti sperato: che si salvassero. Le attese nel viaggio da Herat a Kabul, la speranza che prendessero il volo, i contatti continui appena arrivate in Italia perché potessero venire nella nostra città, luogo dove hanno legami che possono aiutarle a sentire questa nuova terra un po' casa e a riempire quei sacchetti di oggetti che diano senso a una vita nuova che deve iniziare".
"Tutto questo – prosegue Funaro – è stato possibile grazie a tantissime persone che hanno lavorato senza sosta: l’esercito; i ministeri della Difesa e dell’Interno, grazie ai quali oggi sono sul nostro territorio al sicuro; la prefettura di Firenze, con la prefetta e tutti i suoi collaboratori, con i quali siamo stati in contatto costante e che hanno lavorato senza sosta; la Caritas, che ha lavorato incessantemente per organizzare le accoglienze con passione e professionalità; il Cospe, che è stato il cuore di tutto questo percorso e che con i suoi operatori e volontari non si è fermato un secondo per fare in modo che le famiglie venissero messe in salvo e arrivassero a destinazione; la Figc, che ha dato immediatamente disponibilità per allenatori e tutor e poi molti cittadini e associazioni, che si sono messi a disposizione per dare un contributo".
"Oggi – conclude l'assessore – per queste famiglie inizia una nuova vita e ognuno di noi dovrà fare la propria parte perché si sentano a casa. Non dobbiamo scordarci, però, che ci sono famiglie che non sono riuscite a partire e che stanno rischiando ancora. Il mio pensiero va a loro nella speranza che riescano a essere al sicuro".