
Firenze, Palazzo di giustizia (New Press Photo)
Firenze, 23 luglio 2017 - Martedì prossimo, 25 luglio, alle 10, anniversario della caduta di Mussolini in seguito al voto del Gran Consiglio, verrà scoperta e inaugurata una lapide al Palazzo di Giustizia di Firenze, intitolato dal giugno 2015 al giurista e politico fiorentino Piero Calamandrei, uno dei padri costituenti della Repubblica. Annunciate le presenze, tra gli altri, del procuratore generale Marcello Viola, del presidente di Corte d'appello Margherita Cassano, del sindaco Dario Nardella, del presidente del Consiglio regionale Eugenio Giani, del sottosegretario alla giustizia Cosimo Ferri, dei primi cittadini di Stazzema (uno dei Comuni-simbolo della Resistenza) e poi ancora Fivizzano, Massa, Carrara, Carmignano, Montignoso, Pontremoli. Presenti coi loro gonfaloni anche i rappresentanti dell'Anpi nazionale, di Firenze, di Carrara che con il suo segretario Ferdinando Sanguinetti si è battuto in modo particolare per portare a compimento l'iniziativa. Valdo Spini, presidente della Fondazione Circolo Rosselli, terrà l'orazione ufficiale. L'apposizione della lapide è stata resa possibile anche grazie al Comune di Firenze (proprietario del 'Palazzaccio'), nella persona del direttore generale Giacomo Parenti che ha risolto ogni pratica burocratica.
La lapide riporta la famosa epigrafe di Calamandrei dettata alla fine del 1952, appunto per una lapide 'ad ignominia', per protesta contro la scarcerazione del feldmaresciallo nazista, e in risposta cioè alle incredibili dichiarazioni di Albert Kesselring, comandante in capo delle forze di occupazione tedesche in Italia. Condannato a morte per crimini di guerra, con pena poi commutata all'ergastolo, Kesselring fu rimesso in libertà proprio in quel 1952 per le sue "gravissime condizioni di salute". Anche se poi visse fino al 1960. Tornato nel suo Paese, dichiarò pubblicamente che non aveva proprio nulla di cui rimproverarsi, ma che _ anzi _ gli italiani dovrebbero essergli grati per il suo comportamento, tanto che avrebbero fatto bene a erigergli un monumento. Davvero qualcosa d'incredibile. Di molto tedesco, si potrebbe dire. E Calamandrei gli rispose di getto: "Lo avrai camerata Kesselring il monumento che pretendi da noi italiani. Ma con che pietra si costruirà a deciderlo tocca a noi...".
L'autorevole citazione, tesa a conservare il ricordo, si conclude con "ora e sempre resistenza", che è poi l'appello di questi giorni, non solo di questi giorni, dell'Anpi. Dice l'inossidabile Nando Sanguinetti, 82 anni, con il presidente provinciale di Anpi Massa Carrara Alessandro Conti, primo presidente non partigiano (lo statuto nazionale dell'associazione consente ormai da alcuni anni anche agli associati che, per ragioni di età, non sono stati partigiani combattenti, di essere eletti a qualunque carica): "A settanta anni dalla lotta partigiana che ci ha dato la libertà, ancora non esiste una vera cultura antifascista. Ce ne accorgiamo noi dell'Anpi, che andiamo nelle scuole a raccontare ai ragazzi che cosa è stata la lotta di Liberazione. Pensate che ad Affile ( comune a un'ottantina di chilometri da Roma, ndr) nel 2012 è stato realizzato ed eretto con fondi pubblici un monumento-sacrario dedicato a Rodolfo Graziani, il principale generale protagonista delle guerre fasciste. A parte il processo che è stato fatto a sindaco e assessori, con richiesta di confisca del monumento della vergogna, vi dico che anche questo fatto ci ha spinto a volere con tutte le nostre forze questa inaugurazione. Per combattere l'apologia di fascismo. Non è questione di avere idee diverse. Come alcuni episodi ci insegnano: non è portare un fiore su una tomba. E' fare parate militari. Ecco perché siamo per l'inasprimento delle leggi contro l'apologia di fascismo e l'inasprimento di pene per i responsabili di propaganda attiva di immagini o contenuti del partito fascista o nazionalsocialista.