
Da una morte per cause naturali fino all’omicidio: forse sarà l’autopsia, il cui incarico al medico legale è stato assegnato ieri dal sostituto procuratore Christine Von Borries, a restringere il ventaglio di ipotesi - al momento inevitabilmente ampissimo - sulla storia del cadavere quasi saponificato ritrovato casualmente venerdì scorso in un canale di scolo nella zona dell’uscita di Scandicci della Firenze-Pisa-Livorno.
Il pubblico ministero, che nei giorni scorsi ha effettuato personalmente un sopralluogo nel canale, calandosi dentro con un’imbracatura, ha aperto un fascicolo per omicidio colposo.
A scoprire la salma erano stati fortuitamente due ragazzini, intenti a giocare nelle vicinanze del condotto, profondo 1,50 metri, sotto la rotonda di via Merlin. Sono stati loro a dare l’allarme. Sul posto sono quindi intervenuti i carabinieri di Scandicci e i colleghi della sezione investigazioni scientifiche del comando provinciale.
Il corpo, verosimilmente di un uomo, indossava pantaloni ed è stato individuato in avanzato stato di decomposizione, immerso parzialmente nell’acqua del condotto. Poco distante dal cadavere, è stata ritrovata anche una scarpa.
Il canale è stato posto sotto sequestro, così come la calzatura e i pantaloni.
L’autopsia potrebbe chiarire non solo le cause del decesso (da una prima ricognizione esterna non è stato possibile avanzare alcuna ipotesi), ma anche se il corpo sia stato portato nel canale prima o dopo la morte.
Le condizioni complessive non hanno sinora aiutato gli inquirenti. Di certo, quel corpo è là sotto da diversi mesi, a giudicare anche dalle condizioni in cui versano gli indumenti: sono consunti e sfilacciati a tal punto che gli inquirenti non si rendono conto se siano vestiti invernali o estivi.
ste.bro.