
Braccio di ferro tavolini Dai forni alle rosticcerie Divieto per 300 attività "Così incassi dimezzati"
di Rossella Conte
Tra i commercianti che vorrebbero più tavolini e i residenti che continuano a opporsi con tutte le proprie forze ci sono loro, gli esclusi, ossia tutti coloro che non possono presentare domanda né per i tavolini né per i dehors. Secondo i dati Cna Firenze, si tratta di 313 attività tra forni, pizzerie a taglio, rosticcerie e friggitorie.
"Non possono contare sulla possibilità di avere dei tavolini nemmeno le gelaterie e le pasticcerie che però possono presentare domanda per i dehors. – sottolinea Francesco Fossi, coordinatore Cna Alimentare Firenze - Il divieto a priori rimane dunque per 313 imprese: tra queste ci sono attività fuori dal centro città, e dunque meno interessate all’affaccio esterno, e attività che invece, per la loro posizione, non avrebbero le condizioni logistiche per installarli per mancanza di posteggi o per ostacoli legati alla viabilità. Stimiamo dunque che, in tutta la città, siano tra le 70 e le 90 le imprese oggi escluse e per i quali i tavolini sarebbero molto importanti. Si tratta di numeri assolutamente sostenibili, crediamo che quello di eventuali disagi si configuri come un falso problema".
Per Cna Firenze, "è necessario affrettare il passo e in questa direzione è strategica la presenza delle associazioni di categoria tra le parti che condivideranno le linee future sull’utilizzo del suolo pubblico per il ristoro in modo che si possa finalmente aggiornare un regolamento antecedente agli eventi della pandemia che hanno contribuito notevolmente a modificare il mercato degli esercizi di somministrazione" aggiunge Luca Tonini, presidente Cna Città di Firenze.
Di casi in città ce ne sono tanti. Per esempio, il Panificio Palatresi di Borgo Ognissanti nel periodo legato all’emergenza sanitaria ha avuto la possibilità di avere dei posti a sedere all’esterno. "Poi la concessione è scaduta e non è stato possibile rinnovarla. Per un’attività come la nostra averli fa la differenza, soprattutto in una stagione di grande afflusso turistico" racconta il titolare Umberto Pasellucci. "Con il covid sono cambiati gli stili di vita - aggiunge - e, nonostante fortunatamente ci siamo lasciati alle spalle il periodo di restrizioni, tanti preferiscono il fuorii".
Per Daniele Paoli, titolare de I’ Girone dei Ghiotti di via dei Cimatori, i cinque tavolini che aveva avuto con la pandemia "sono una vetrina sull’esterno che può fare la differenza per un’attività". "A seconda del giorno e della stagione - conclude - possono valere tra il 30 e il 50% degli incassi. Le abitudini sono cambiate e sia i fiorentini che i turisti ormai preferiscono sostare all’aperto. Non si può tornare indietro".