Michela Noli, due borse di studio in ricordo della giovane accoltellata dal suo ex marito

Ad Aurora Spinelli e Pietro Gerini le borse di studio intitolate alla ragazza. Cerimonia al comprensivo Barsanti. Il preside: "Purtroppo lo Stato non tutela queste situazioni. C'era chi sapeva tutto ma ha taciuto. Forse la tragedia si sarebbe potuta evitare"

Michela Noli

Michela Noli

Firenze, 28 ottobre 2022 - La commozione per il ricordo di Michela Noli e la soddisfazione dei due studenti che hanno ottenuto la borsa di studio dedicata appunto alla giovane accoltellata dal suo ex marito il 15 maggio del 2016. Emozioni contrastanti stamani nell’auditorium della secondaria di primo grado Barsanti, dove si è svolta la cerimonia ‘Per te’, durante la quale da sei anni vengono assegnate due borse di studio alla miglior studentessa ed al miglior studente diplomati lo scorso anno scolastico. Applausi dunque per Aurora Spinelli e Pietro Gerini, i due ragazzi da 10 e lode che hanno ricevuto rispettivamente 200 euro. A tanto ammonta la borsa di studio organizzata dal comprensivo grazie al comitato genitori, che ha fortemente voluto ricordare Michela in questo modo.

All’evento hanno partecipato i genitori della povera ragazza, Massimo Noli e Paola Alberti, oltre al presidente del quartiere 4 Mirko Dormentoni ed all’associazione Artemisia. “Massimo, il babbo di Michela, era il capo della nostra segreteria - ricorda il dirigente, Marco Menicatti -. Abbiamo dunque vissuto la tragedia in prima persona. Conoscevamo Michela, ragazza così positiva e con tanta gioia di vivere. Fa tanta rabbia che proprio a lei sia toccato questo orribile destino. Veniva a scuola a trovarci. Dal nostro istituto è passata tutta la sua famiglia. Insomma, Michela era proprio una di noi”. “Il guaio - accusa il preside, - è che si fanno sì tante iniziative ma poi lo Stato, con le sue leggi, non tutela queste situazioni. Mi spiego meglio. Lo stato pare non aver voglia di fare nessuna legge che getti responsabilità su chi, pur sapendo tutto, ha taciuto. Se invece qualcuno avesse parlato, il femminicidio probabilmente non sarebbe avvenuto”. Già, perchè leggendo la corrispondenza Whatsapp appare evidente come fosse “già tutto scritto”. Insomma, l’assassino aveva raccontato tutto quel che aveva in mente al suo miglior amico. Perché ha taciuto?

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