Furti in Borgo Pinti. "Uno fingeva di fare il clochard. A me hanno infranto la vetrina"

Elena Dosio, titolare di ’Pesci che volano’: "Una passante ha avvisato in tempo il proprietario. I più bersagliati sono i negozi che chiudono a pranzo: subiscono assalti per pochi spiccioli"

Elena Dosio, titolare di 'Pesci che volano'

Elena Dosio, titolare di 'Pesci che volano'

Firenze, 6 dicembre 2022 - "Volete una curiosità? Un uomo fingendo di dormire accostato al bandone della tabaccheria di Borgo Pinti, nascosto da una coperta ha cercato, da sotto, di forzare il lucchetto. E la strada alle 22 era ancora piuttosto animata. Il proprietario l’ha allontanato in tempo perché avvisato da un’amica che passava lì".

E’ solo uno degli episodi che testimoniano come una strada storica, Borgo Pinti, sia più o meno continuo bersaglio dei ladri. Circostanza che certifica come le statistiche – non tutti i fatti vengono denunciati – debbano essere oltre che lette anche interpretate per stabilire la reale ripetitività e la recrudescenza di un fenomeno criminoso predatorio.

"Quasi ogni negozio, qui, ha subito furti o tentativi di effrazione. Quelli che chiudono per la pausa pranzo sono tra i più colpiti: i ladri entrano e rubano magari pochi spiccioli" racconta Elena Dosio, artigiana, proprietaria di ‘Pesci che volano’. Realizza e vende anelli e altri accessori per l’abbigliamento. Lavora il bronzo che "lucidato può sembrare oro. Forse è per questo motivo che hanno preso di mira anche il mio negozio, nella notte tra giovedì e venerdì scorsi".

Spiega che a lei è andata bene perché "la vetrina ha retto, non sono riusciti a sfondarla, anche se la porta è stata danneggiata. Ho fatto denuncia ai Carabinieri di piazza Stazione, sono andata poi nella caserma di via de’ Pilastri, ho chiesto di visionare le immagini della loro telecamera puntata sul tratto di strada del mio negozio. Mi hanno risposto di fare una integrazione alla denuncia. Spero davvero che prendano i responsabili, di quanto è accaduto a me e agli altri commercianti della zona.

Sulla recrudescenza del fenomeno spaccate e furti Elena Dosio dice di non aver ben compreso i motivi della scarcerazione immediata di una delle ’bande del tombino’: i due arrestati dalla polizia in via dei Vanni all’Isolotto. Il giudice, che pure ha riconosciuto la piena legittimità del provvedimento coercitivo, ha ritenuto i 2 nordafricani presi in flagrante responsabili del ‘solo’ tentativo di effrazione ai danni di un parrucchiere. E non di furto – anche se si erano già impossessati di un pc nascosto in una borsa – poiché a parere suo i poliziotti avrebbero potuto intervenire con qualche attimo di anticipo e così impedire che fosse portata a compimento l’intera azione delittuosa. Di conseguenza,per il tentato furto, non si poteva prolugare la detenzione.

giovanni spano

 

 

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