Bibliotecari in rivolta contro il maxi taglio da due milioni di euro

Nuovo presidio in piazza San Firenze per la riduzione dei servizi "Siamo stanchi di essere considerati dei lavoratori di serie B"

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Un nuovo presidio da parte del personale in appalto dell’Archivio storico e delle biblioteche comunali e il clima è caldissimo, ormai è in atto uno scontro con Palazzo Vecchio. I lavoratori si sono ritrovati in piazza San Firenze per protestare contro la scelta del Comune di "tagliare il nuovo appalto per i servizi archivistici e bibliotecari di circa due milioni". All’interno del gruppo dei BiblioArchiPrecari Firenze una delle più agguerrite è Chiara Mariotti che attacca: "L’amministrazione di centrosinistra sfrutta questi servizi solo quando c’è da fare campagna elettorale e decide di spegnerli a piacimento quando vuole operare tagli.

A rischio è quasi un sesto dei servizi attualmente offerti alla Città come Bibliobus, aperture serali e domenicali, supporto digitale, aperture del sabato pomeriggio, il tanto pubblicizzato prestito a domicilio e le essenziali aperture pomeridiane dell’archivio storico. Lavoratori e lavoratrici che da più di 15 anni offrono servizio per il Comune di Firenze perderanno il proprio lavoro. Chiediamo che il Comune ripensi le politiche di welfare e cultura di questa città. Siamo stanchi di essere considerati lavoratori di serie B". Diversi i gruppi coinvolti: da Assolettori Biblioteca Nazionale ai collettivi di Ateneo dell’Università, da Sinistra Progetto Comune alle organizzazioni sindacali Usb e Cobas. Il Comune replica nuovamente e in modo piuttosto duro: "Amareggia molto – hanno detto gli assessori Martini e Gianassi – che si neghi l’aumento di investimenti in termini di risorse umane ed economiche che l’amministrazione si accinge a fare in tema di biblioteche comunali. Abbiamo spiegato infinite volte che l’amministrazione ha intenzione di potenziare il servizio biblioteche e per questo ha inserito 50mila euro all’anno in più nel bilancio, iniziando le procedure per le 30 assunzioni previste, finanziate per un milione nel bilancio". Temperatura bollente, con i BiblioArchiPrecari che parlano di "bugie".

Niccolò Gramigni

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