"Basta separarsi per sprofondare in un baratro"

A Firenze, l'anti-usura della Misericordia aiuta persone in difficoltà economica, spesso a causa di ludopatia o malattie. Offrono consulenza gratuita e cercano soluzioni per evitare l'usura. La Fondazione toscana per la prevenzione dell’usura fornisce garanzie per finanziamenti. Oltre 1.800 famiglie sono state assistite.

"Non c’è stato in questo inizio anno un grande aumento delle persone che si rivolgono a noi, ma ci sono comunque tante situazioni di disagio economico, alle quali cerchiamo di dare risposta". Aldo Ballerini si occupa dello sportello anti-usura della Misericordia e incontra molte persone in difficoltà. "Però il caro vita non c’entra", spiega. "Di frequente si tratta di persone che soffrono di ludopatia ed è anche difficile, nonostante l’esperienza riuscire a capirlo, perché prevale la vergogna. Qualche giorno fa, per esempio, si è rivolta a noi una pensionata, con una buona pensione, che vive da sola. In tre anni è riuscita ad indebitarsi per 50mila euro. Poi abbiamo capito il motivo. Il gioco". Ma non ci sono solo questi casi. "A noi – prosegue – si rivolgono persone che, a seguito di malattie, hanno dovuto lasciare il lavoro o l’attività imprenditoriale e non riescono più a fare fronte agli impegni economici. Oppure, padri e madri di famiglia, anche con redditi non così bassi, che dopo la separazione o il divorzio sono piombati in una crisi economica".

Come vengono aiutate queste persone in difficoltà? "Prima di tutto con l’ascolto. Offriamo una consulenza gratuita e, grazie all’aiuto anche di volontari, ora in pensione, che hanno lavorato in banca, ma anche eventualmente di legali, cerchiamo insieme una soluzione per far quadrare i conti prima che le persone finiscano sotto il giogo dell’usura", risponde. "In alcuni casi, attraverso la garanzia della Fondazione toscana per la prevenzione dell’usura, facciamo da tramite perché vengano concessi dalle banche convenzionate dei finanziamenti per l’estinzione di passività pregresse o per fronteggiare spese impreviste sotto forma di prestiti rateali o mutui. Spesso però le persone non hanno un reddito tale da sostenere le rate per la restituzione di questi finanziamenti e le banche, in questa fase, concedono questi contributi più difficilmente". Sono oltre 1.800 le famiglie che sono state aiutate dalla Fondazione toscana.

Monica Pieraccini

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