Candidati a confronto, primo round. Tramvia, sicurezza, affitti e Peretola. Chi convince la città sarà il sindaco

Mobilità, casa e microcriminalità i dibattiti chiave. Funaro: "Una legge speciale sull’emergenza abitativa". Schmidt sulle Cascine: "Servono luci, telecamere e spettacoli". Del Re: "Con me 5mila alloggi pubblici".

La sicurezza, su tutto. Poi la mobilità (con la tramvia tornata oggetto di scazzottate verbali quotidiane), l’emergenza casa figlia di affitti drogati al turismo, il turismo stesso con le sue storpiature. E ancora il restyling del Franchi, lo sviluppo di Peretola e il tema periferie (oggi, come fa notare qualcuno con arguzia, più vicine a un centro storico che spesso è ’periferia morale’ della città che non agli ultimi lembi del territorio comunale".

Queste le architravi del dibattito pubblico, questi i nervi scoperti della città. Chi saprà sedarli si aggiudicherà la poltrona più soffice di Palazzo Vecchio.

Le priorità fiorentine sono emerse con chiarezza ieri pomeriggio allo Chalet Fontana nel primo confronto pubblico dei candidati sindaci. Cinque minuti a risposta, senza però il contraddittorio, per quasi tre ore di dibattito moderato dalla giornalista de La Nazione Lisa Ciardi. Quattro, appunto, i macro-temi: viabilità e mobilità; sicurezza e degrado; diritto alla casa e turismo; infrastrutture e investimenti.

A fare gli onori di casa, Aidda e Ande, due associazioni al femminili che hanno messo seduti gomito a gomito, Sara Funaro, candidata della coalizione di centrosinistra, Eike Schmidt, il civico sostenuto dal centrodestra, il portacolori della sinistra critica, Dmitrij Palagi, per Italia Viva la vicepresidente della Regione Toscana, Stefania Saccardi, la leader di Firenze democratica, Cecilia Del Re e Andrea Asciuti, il candidato di Firenze vera e di Indipendenza (di Gianni Alemanno), sostenuto anche da Marco Rizzo. Funaro è misurata e decisa sui vari temi. Sull’emergenza abitativa: "Vista la sua importanza, serva una legge speciale per Firenze, cioè una norma che dia potere più potere ai sindaci per "salvaguardare l’identità della città". Capitolo sicurezza: "Mentre il Comune assume 250 vigili, ancora non ci sono risposte sui 200 agenti richiesti in più al governo" dice Funaro che sul tema mobilità ribadisce che il sistema tramviario la convince e che "le nuove linee" seguiranno gli standard più moderni e "meno impattanti". Tradotto: d’ora in poi meno pali. E’ proprio sulla mobilità che Schmidt picchia più forte scegliendo la chiave dialettica dell’ironia: "Prima del tram, della macchina e dell’aereo mi concentrerei sulla mobilità naturale", su chi va a piedi. "In Oltrarno – dice – io e i miei vicini siamo tutti caduti” per il manto stradale e lo stato dei marciapiedi: io sono abbastanza robusto, non mi sono rotto nulla...". Frecciata sul degrado e la microcriminalità: "Con il mio stipendio non posso permettermi di comprare una bicicletta a settimana" alludendo ai furti. Palagi la bici la usa ma conviene che sua nonna "non può farlo" e così introduce "un grande tema", cioè "quello delle barriere architettoniche". Per Palagi va garantito "a tutti la possibilità di muoversi grazie al trasporto pubblico", anche se l’ex Ataf "è stata privatizzata male". Durissimo sul turismo e la tassa di soggiorno che paradossalmente "fa male alla città" perché con l’imposta, infatti, "continuiamo a spendere i soldi per il brand Firenze: un brand di plastica, che consuma la città e che mette in crisi la residenza".

Sulla viabilità si accende Saccardi che vuole un tpl efficiente, il tram da completare "in tempi rapidi", modificando alcuni passaggi e i bus turistici più lontano dal centro, anche a Villa Costanza. Del Re torna sul suo piano casa e il ’modello Vienna’ per realizzare 5.000 nuove case pubbliche "attraverso una società di benefit e la finanza etica, dove investitori e cittadini possono investire per finanziare".

Asciuti boccia tram e tav e osserva: "Io insegno, eh. E vi dico che l’effetto serra era più alto quando c’erano i dinosauri. Però, è chiaro, che l’inquinamento c’è". Bene quindi "lo scudo verde, ma solo per turisti lasciando in pace lavoratori e residenti".

Di "dibattito serio, concreto e non ingessato ideologicamente" che può fare "da apripista per un ultimo mese di campagna elettorale improntato al confronto sul bene comune" parla la presidente di Aidda nazionale Antonella Giachetti

Emanuele Baldi

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