REDAZIONE FIRENZE

Barbie, la superstar icona di Warhol

Una mostra celebra la bambola che ha rivoluzionato il gioco di intere generazioni di bambine

"Barbie ha sempre rappresentato il fatto che una donna può fare molte scelte". Lo affermava Ruth Handler, l’imprenditrice americana che nel marzo del 1959, con la Mattel, metteva praticamente al mondo la bambola che avrebbe rivoluzionato l’immaginario delle bambine.

Un omaggio a questa superstar è allestito da oggi al 28 maggio nello spazio di Informacittà – L’arte di comunicare, di via San Gallo, a cura di Maria Paternostro e Silvia Minelli.

"Avremmo voluto presentare la nostra mostra ispirata a Barbie in un momento diverso - spiegano -. Stavamo quasi per rinunciare, ma poi abbiamo pensato che se a guidare il mondo ci fossero tante bambine, tante donne, tante Barbie sicuramente ci sarebbero meno guerre!"

Il percorso espositivo corre su due binari grazie a una rara collezione di documenti che presenta cataloghi d’epoca, giochi, figurine e opere create appositamente per la mostra, tra cui spicca Garbitch (Be pop), il lavoro site specific realizzato da Rakele Tombini.

Alta, bella, bionda, curvilinea, eternamente giovane, a più di sessantanni non conosce né rughe né concorrenza.

Barbara Millicent Roberts ha incarnato i sogni e le aspirazioni di intere generazioni di bambine che non devono necessariamente diventare mogli e madri, ma possono crearsi una carriera e seguire ambizioni e fantasie sempre coronate da successo. Barbie non è una principessa da salvare o il bambolotto da accudire, ma è la ragazza della porta accanto, un nuovo paradigma di donna.

La bambola più famosa del mondo ha travalicato rapidamente il mondo del giocattolo per farsi fenomeno di costume. E, nonostante i cambiamenti, Barbie è rimasta sempre sul podio.

A celebrarla come musa e a portarla nel mondo dell’arte, ci ha pensato Andy Warhol, nel 1986, consacrandola a un’icona pop di femminilità. Altri artisti hanno seguito il suo esempio, trovando nelle sue forme perfette,il simbolo del gioco per eccellenza, dove tutto è concesso.

Nella collettiva "Superstar. L’arte celebra la regina delle bambole", il percorso parte proprio da Warhol, di cui troneggia il manifesto della sua mostra al Moma che aveva come immagine la sua Barbie ritratta nel 1986.

Olga Mugnaini