Firenze, crac nel mondo della ristorazione, bancarotta per società con sette locali

Debiti con l’erario: le indagini su fallimenti a "effetto domino"

La Guardia di Finanza

La Guardia di Finanza

Firenze, 11 giugno 2019 - Nel menu di sette noti ristoranti fiorentini c’è scritto bancarotta. Una serie di fallimenti «domino», cade uno e il giorno dopo casca pure l’altro. Sempre per condotte fotocopia: i mancati pagamenti dei debiti con l’erario. E con i crac sanciti tre mesi fa dal tribunale, nascono adesso anche un’inchiesta di natura penale, con la guardia di finanza, insospettita da questa catena di fallimenti, che sta facendo accertamenti.

E, a prescindere dalle indagini, fanno rumore i fallimenti di queste società che gestivano famosissimi locali in città.

Dietro al «Pallaio» di via Damiano Chiesa, all’«Aviazione» di viale Malta, al «James Joyce pub» di lungarno Cellini, a «La Piazza del Vino» di via della Torretta, al «Povero Pesce» in via Pier Fortunato Calvi, all’ex «Le Lance» di Fiesole, ci sono sette società finite a gambe all’aria che fanno capo a due imprenditori del settore «food», Simone Mugnaini e Artemio Olianas.

I fallimenti, decretati dal tribunale dopo l’istanza della procura, sono raggruppati tutti a marzo, nel giro di pochi giorni. In alcuni casi, tra una decisione del giudice e l’altra, passano addirittura poche ore.

Il 12, il tribunale dichiara il fallimento della «Campo di Marte srl» e «Il Pallaio» di Olianas, il giorno seguente tocca la stessa sorte a «La Piazza del Vino srl» e la «G&G» di Mugnaini assieme alla «A6» e «Le Lance» di Olianas. Una settimana dopo, è il turno anche della «Servizi ristorazione Campo di Marte», la società, ancora di Mugnaini, che gestiva l’Aviazione. In tutti i casi, l’esposizione debitoria nei confronti dello Stato è diventata insostenibile per le società in questione. Dunque, il crac. Inevitabile.

E le attività che fine fanno? In alcuni casi, il lavoro è andato e sta andando avanti, con delle cessioni d’azienda.

Ma questo non frena il pubblico ministero Christine Von Borries, che assieme alla guardia di finanza ha avviato un’indagine su questi fallimenti a catena, vicini – anche ’geograficamente’ - l’uno all’altro, per protagonisti e modalità. Si tratta di attività rinomate, frequentate, ben recensite. Ma è su come siano state amministrate che si concentra adesso la guardia di finanza.

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