Artigianato a Firenze: aziende più solide e in crescita nell'ultimo trimestre

A dirlo è il rapporto redatto da Confartigianato che analizza 29 mila 393 imprese

Alessandro Vittorio Sorani e Jacopo Ferretti

Alessandro Vittorio Sorani e Jacopo Ferretti

Firenze, 6 settembre 2017 - Buone nuove per le 29 mila 393 imprese artigiane della provincia di Firenze: in crescita (+120 unita a fine giugno rispetto al trimestre precedente), con il miglior saldo trimestrale registrato dal 2014 (+126, visto che da aprile a giugno si sono iscritte alla Camera di Commercio 549 imprese e se ne sono cancellate 423) e sempre più consolidate (+ 3,9% per le società a responsabilità limitata a giugno 2017, rispetto allo stesso mese dell'anno precedente). “Dati incoraggianti da cui ripartire - commenta Alessandro Vittorio Sorani, presidente di Confartigianato Imprese Firenze - quelli diffusi dall’Ufficio di Statistica della Camera di Commercio di Firenze; dati che dimostrano ancora una volta come l’artigianato caratterizzi il nostro territorio e costituisca un asse portante dell’economia locale. Non a caso sono occupate in queste imprese, tra familiari e dipendenti, in proporzioni di pressoché 50 e 50%, 71 mila 469 persone”.

Quanto ai diversi comparti, performance positive per il trasporto passeggeri (+8%, a giugno, su base annua, imputabile prevalentemente al rilascio di nuove licenze all’attività di taxi da parte di alcune amministrazioni locali), per i servizi alle imprese (+2,7% su base annua) e per i servizi alle persone (+1%). Segno meno, invece, per trasporto merci e magazzinaggio (-3,3%), riparazioni di beni per uso personale (-2,4%), costruzioni (-1,9%), manifatturiero (-1,4%), riparazioni auto (-0,4%). “Nel comparto delle costruzioni - spiega Jacopo Ferretti, segretario generale dell’associazione - si tratta di un riacutizzarsi delle difficoltà rispetto ai dodici mesi precedenti, mentre per il manifatturiero del perdurare di una situazione di difficoltà in cui si fanno sentire soprattutto le prestazioni negative di pelletteria (-0,9%), metallurgia (-1,8%), abbigliamento (-1,1%), legname (-2,2%) e altre industrie (-2,9%). Un ambito al quale bisogna prestare attenzioni maggiori, attraverso politiche economiche dedicate, che invertano il segno negativo, visto che l’occupazione artigiana è prevalentemente concentrata proprio nel manifatturiero (al 46,5%, seguono le costruzioni con il 26,1% degli occupati e servizi col 25%)”. Bene l’imprenditoria femminile (il 17,9% delle imprese artigiane fiorentine è costituito da imprese “rosa”) e meglio quella straniera (25%, percentuale decisamente superiore alla media Toscana e a quella italiana). “Questi ultimi dati - aggiunge Sorani – sono naturalmente collegati al costante aumento degli stranieri residenti a Firenze, nella città metropolitana e in Toscana, con un’incidenza sulla popolazione nel 2016 rispettivamente del 15,6% (Firenze), 12,7% (città metropolitana), 10,6% (regione), tutte maggiori di quella nazionale ferma all’8,3%. Ma, soprattutto, sono dati che confermano il ruolo culturale svolto da sempre dall’artigianato che, da strumento di tutela della tradizione, diventa veicolo d’integrazione, offrendo un futuro concreto e legale a molte persone provenienti da paesi, al momento, svantaggiati”. Meno brillante invece l’imprenditoria giovanile (9,4% vs il 9,7% della media toscana e il 10% di quella italiana). Territorialmente, è l’area urbana fiorentina a fare la parte del leone concentrando il 59,6% di tutte le imprese artigiane esistenti (17 mila 523), seguita dagli 11 comuni dell’Empolese Valdesa con il 18,3%, dal Mugello-Val di Sieve con l’11,2%, dal Chianti col 6,2% e dal Valdarno Superiore con il 4,7%. Ilaria Biancalani

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