REDAZIONE FIRENZE

Artificiere morto a Firenze, chiesto il processo per l'ex questore e altre sei persone

L'accusa contestata dal pm per la morte di Giovanni Politi è quella di omicidio colposo

Giovanni Politi, il poliziotto morto nell'incendio

Firenze, 21luglio 2020 - La procura di Firenze ha chiesto il processo per sette persone nell'ambito dell'inchiesta per la morte di Giovanni Politi, 51 anni, l'artificiere della polizia di Stato deceduto il 25 febbraio 2018 a seguito di un'esplosione all'interno della caserma Fadini di Firenze.

Il rinvio a giudizio con l'accusa di omicidio colposo è stato chiesto per l'allora questore di Firenze Alberto Intini, oggi prefetto di Imperia, e per altri sei tra funzionari e artificieri della polizia. Oltre all'ex questore, indagato in qualità di datore di lavoro, il pm Fabio Di Vizio ha chiesto il processo per l'allora dirigente dell'ufficio prevenzione generale e soccorso pubblico della questura, i due responsabili del servizio di prevenzione e protezione della questura che si sono succeduti nell'incarico tra il 2012 e il febbraio del 2018, e tre artificieri. In base a quanto ricostruito dalle indagini, l'esplosione nella quale morì Politi si sarebbe verificata a causa dell'accumulo irregolare di materiale esplodente in una stanza, che sarebbe dovuta servire da spogliatoio, al primo piano della caserma Fadini. L'artificiere si sarebbe trovato nella stanza a operare con una smerigliatrice, il cui utilizzo provocò delle scintille che innescarono il materiale esplodente. L'udienza preliminare davanti al gup Piergiorgio Ponticelli è fissata per il 10 dicembre 2020.