Firenze, l'arte contemporanea entra nelle scuole e offre laboratori ai ragazzi

Presentato il progetto in collaborazione con Comune e Regione

Una delle opere di arte contemporanea a scuola

Una delle opere di arte contemporanea a scuola

Firenze, 1 marzo 2019 - L’arte contemporanea ‘prende casa’ nelle scuole fiorentine e le aule non utilizzate diventano atelier, con gli artisti che offrono laboratori gratuiti ai ragazzi. Il progetto di Residenze d’artista nelle scuole, che per la prima volta vede mettere in atto uno scambio virtuoso tra scuola e giovani professionisti dell’arte, nasce da un un’idea di Valentina Gensini, direttore artistico de Le Murate.

Progetti Arte Contemporanea è in collaborazione con l’assessorato e la direzione istruzione del Comune e Regione Toscana. Le prime due scuole fiorentine ad aver aderito al progetto sono l’Istituto Comprensivo Oltrarno, grazie alla dirigente Paola Salmoiraghi, e l’Istituto Comprensivo Poliziano grazie al dirigente Alessandro Bussotti.

I primi due artisti coinvolti sono Rossella Liccione e Francesco Pellegrino. L’artista Rossella Liccione, che vive e opera a Firenze, elabora un linguaggio di geometrie irregolari che sfruttano la luce e la trasparenza per esaltare l’intensità del colore. Francesco Pellegrino è un artista multimediale e musicista, e i suoi lavori includono musica elettroacustica, performance e installazioni. Il progetto vede le strutture scolastiche mettere a disposizione un’aula non utilizzata per accogliere un artista contemporaneo che lavora quotidianamente a scuola trasformando lo spazio nel suo atelier temporaneo. In cambio l’artista ospitato, offre un laboratorio gratuito per gli studenti dell’Istituto coinvolgendo di settimana in settimana classi diverse.

La condivisione di spazi e ambienti crea una relazione tra artista e ‘abitanti della scuola’ siano essi alunni, personale docente o collaboratori scolastici, dando vita a una piccola comunità sperimentale aperta ad esperienze laboratoriali altamente innovative. Tali esperienze sono sempre guidate, seguite e monitorate dal personale dell’associazione Mus.e, che supporta e incoraggia progetti inediti e sperimentali.

E se Rossella Liccione, l’artista ‘in residenza’ presso l’Istituto comprensivo Machiavelli, coinvolge i ragazzi nelle sue rielaborazioni in plexiglass realizzando installazioni ambientali e light box colorati, Francesco Pellegrino, ‘di stanza’ all’Istituto Comprensivo Poliziano, fa sperimentare agli alunni un allargamento dell’idea di musica e suono attraverso la multimedialità, le tecnologie e le installazioni sonore interattive in cui i giovani studenti ‘suonano l’acqua’ visualizzando le onde sonore. "Per appassionare i bambini al bello - ha sottolineato la vicesindaca e assessora all'educazione Cristina Giachi - non c’è nulla di meglio che metterli a contatto con i processi creativi e direttamente con la bellezza.

È emozionante poter gustare dal vivo l’arte che si produce. Con questo progetto si permette ai più piccoli di avere della creazione artistica un'esperienza diretta. Questo non significa far diventare il bambino un 'artista' ma, piuttosto, agevolarlo nello sviluppo della creatività, nella capacità di affrontare problemi in maniera sempre diversa e innovativa”. “Una sperimentazione nata in seno al progetto ToscanaIncontemporanea 2018 e condotta da Mus.e con il Comune di Firenze viene finalmente raccontata ai cittadini e condivisa con la comunità - spiega Valentina Gensini - Artisti qualificati ricevono uno spazio destinato ad atelier e lavorano all’interno di una scuola media, abitandola ogni giorno e offrendo agli studenti workshop sperimentali, strutturati in collaborazione con educatori, professori, dirigenti. Questo progetto inedito riposiziona gli artisti all’interno della società civile portando l’arte contemporanea fuori dai musei e dai centri di produzione, con un risultato straordinario. Gli artisti vengono accolti e trovano uno spazio esclusivo in cui lavorare, e le scuole beneficiano di una presenza costante e continuativa che incontra settimanalmente studenti e professori, con particolare attenzione a percorsi inclusivi, capaci di coinvolgere e stimolare l’intera comunità di bambini”. Maurizio Costanzo

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