LISA CIARDI
Cronaca

Arci, porte chiuse alla candidata. Il circolo prima dice sì poi cambia idea

Catalano è sostenuta da FdI, Fi e "da persone di sinistra". La presidente Frediani replica: . "Non sono luoghi neutri".

Arci, porte chiuse alla candidata. Il circolo prima dice sì poi cambia idea

Arci, porte chiuse alla candidata. Il circolo prima dice sì poi cambia idea

Un invito a un aperitivo elettorale al circolo Arci Colli Alti. A inviarlo, Monia Catalano, candidata a sindaco di Signa, civica, ma sostenuta (sia pur con l’impegno di eliminare i simboli di partito) anche da Fratelli d’Italia e Forza Italia. Prevedibile che la notizia facesse saltare sulla sedia gli esponenti dell’Arci, da sempre legato alla storia della sinistra e i cui circoli sono spesso sede di partito. Così sono partite telefonate e richieste di chiarimenti. Il circolo, che in un primo tempo aveva accettato l’iniziativa (pare non avendone capito la natura), ha ritirato la disponibilità. E alla fine l’aperitivo si è svolto in un bar. "Sono una candidata civica – ha detto Monia Catalano – sostenuta anche da persone di sinistra, ex esponenti di Prc e soci Arci, come Francesco Stellacci e Giuseppe Caiolo. Per questo ero doveroso ospitarmi. Oltretutto dopo il primo ok e le successive perplessità, mi avevano dato di nuovo la disponibilità, a condizione di non esporre simboli di partito. Invece non è bastato". "Mi considero un uomo di sinistra – ha detto Stellacci – e da socio Arci ritengo che il no sia stato un errore. La questione del fascismo è stata superata quando Fini ha detto che An era un partito antifascista. L’Arci è l’associazione ricreativa culturale italiana, non è l’associazione antifascista italiana; non stiamo parlando di ex partigiani". Va detto però che l’Arci ha uno statuto tutt’altro che neutro, che richiama proprio "i valori democratici nati dalla lotta di liberazione contro il nazifascismo" ed elenca una lunga serie di impegni politici e sociali. Insomma i circoli non sono semplici bar, né pubbliche piazze, ma spazi con una precisa storia e identità di parte. "I circoli Arci non sono luoghi neutri – ha commentato Marzia Frediani, presidente di Arci Firenze -. La storia che li caratterizza trova il suo epilogo in valori statutari chiari e definiti che spaziano dall’antifascismo all’antirazzismo. Sono la casa di tanti ma non di tutti. Quando si tratta di dare eco a iniziative elettorali l’adesione a quella storia e a quei valori diventa dirimente".