Aveva sottratto con l’inganno ben seimila euro ad un’anziana della zona. Ora i carabinieri lo hanno assicurato alla giustizia. I Militari del nucleo operativo e radiomobile della compagnia di Pontassieve, comandata dal capitano Alessandra Giardino, hanno arrestato un ventiduenne e denunciato un ulteriore persona di cinquant’anni, entrambi con numerosi precendenti ed originarie della zona di Napoli. I carabinieri ritengono che siano proprio loro gli autori di una truffa avvenuta a danno di un’anziana Signora residente a Pelago. La metodologia adottata dai malviventi è l’ormai ben nota tecnica del finto avvocato o del falso maresciallo, che contatta telefonicamente la vittima comunicandole che un proprio congiunto è stato vittima di un incidente stradale con feriti gravi. Fatto in conseguenza del quale la persona cara si trova trattenuta in caserma. Tutto questo sfocia poi nel passaggio fondamentale del versamento immediato di una cauzione richiesta alla povera vittima della truffa. Soldi da consegnare ad un emissario che a stretto giro si presenta a casa della persona truffata. La donna, ingenuamente, ha così consegnato denaro e monili al truffatore. Una pattuglia del nucleo operativo e radiomobile della compagnia, in servizio in zona, si è insospettita alla vista di un veicolo che precipitosamente si allontanava verso Pontassieve. Proprio nel capoluogo macchina è stata intercettata da una pattuglia dell’aliquota radiomobile della compagnia di Pontassieve. L’uomo alla guida, estremamente nervoso al controllo, è stato sottoposto a perquisizione personale e del veicolo. Un lavoro minuzioso dal quale sono emersi i seimila euro in contanti, in banconote da cinquanta, e vari monili in oro. Le ulteriori verifiche hanno poi consentito di ricondurre una parte dei beni sequestrati alla truffa di poco prima. Tutto è stato immediatamente restituito alla Signora di Pelago. Il ventiduenne è stato arrestato con l’accusa di tentato furto per aver cercato di rubare, oltre alla refurtiva già consegnata dall’anziana, anche ulteriori oggetti preziosi dall’abitazione della donna. Il cinquantenne dovrà invece rispondere di truffa aggravata in concorso e ricettazione.