Ancora turbolenze sul caso Kata. Gli avvocati e Garofano lasciano: "Seguono una sensitiva, non noi"

A sei mesi dalla scomparsa della bambina, la rottura con i genitori: "Venuto meno il rapporto di fiducia". Poi lo sfogo: "Sono diffidenti verso gli inquirenti, ma le loro indicazioni non trovano fondamento".

Ancora turbolenze sul caso Kata. Gli avvocati e Garofano lasciano: "Seguono una sensitiva, non noi"

Ancora turbolenze sul caso Kata. Gli avvocati e Garofano lasciano: "Seguono una sensitiva, non noi"

di Stefano Brogioni

FIRENZE

Turbolenze interne nel caso Kata. Gli avvocati Sharon Matteoni e Filippo Zanasi lasciano la tutela legale dei genitori della bambina scomparsa. E con loro, abbandona il suo incarico di consulente tecnico scientifico anche l’ex generale del Ris dei carabinieri, Luciano Garofano.

Che sta succedendo? A quasi sei mesi dalla scomparsa della bimba, il rapporto sembra essersi incrinato.

Ma in questo lungo periodo, oltre a nessun risultato noto dal punto di vista investigativo, c’è stato anche il nuovo arresto del padre della bimba, Miguel Angel Romero Chicclo, e una brutta storia che ha coinvolto la madre, Katherine Avlarez Vasquez, denunciata per lesioni da una connazionale che l’accusa di averla sfregiata al volto con un oggetto acuminato. Poi ci sono due membri delle famiglie formalmente indagati per sequestro di persona. Si tratta dei due zii, quello materno Abel Argenis (difeso dall’avvocato Elisa Baldocci) e quello paterno Marlon (difeso dall’avvocato Tommaso Melani).

"Sono venute meno le condizioni che possano assicurare un benché minimo rapporto fiduciario con i nostri assistiti - spiegano gli ex legali dei genitori in una nota -, sia per la diffidenza che costoro hanno da sempre manifestato e continuano a manifestare nei confronti degli inquirenti, cui va invece riconosciuto il merito di aver svolto un enorme lavoro investigativo e di ampia e costante disponibilità nei riguardi della coppia, quanto per l’emersione di ipotesi ricostruttive dei fatti pervenute direttamente ai nostri assistiti, puntualmente rappresentate agli inquirenti, frutto dei suggerimenti di una sedicente sensitiva peruviana, le quali tuttavia non hanno trovato alcun fondamento pur a seguito di autonome indagini difensive che ne smentiscono la sussistenza e che gli scriventi non intendono condividere, né promuovere a tutela della loro onorabilità e professionalità".