Anche gli arbitri hanno il diritto di sbagliare

Paolo

Mangini *

In merito ai deprecabili episodi che nello scorso fine settimana hanno visto protagonisti alcuni genitori e, purtroppo, spettatori i loro figli, è opportuno invitare nuovamente, soprattutto coloro che hanno la responsabilità diretta dell’educazione dei propri ragazzi, ad una seria riflessione su quello che deve essere l’obiettivo primario dell’attività sportiva cioè la formazione complessiva dei giovani. Tali episodi diventano ancora più gravi quando evidenziano azioni di violenza nei confronti del direttore di gara, molte volte il ventitreesimo ragazzo in campo, che ha lo stesso diritto di divertirsi e di sbagliare come tutti gli altri protagonisti della gara, e che per questo non può essere oggetto di atti inadeguati. Atteggiamenti che certo non aiutano a promuovere tale fondamentale attività tra le nuove generazioni.

In relazione poi ad alcuni commenti apparsi sui social relativamente al presunto disinteresse del Comitato Regionale nei confronti del miglioramento della classe arbitrale, si ricorda che il Comitato da anni collabora fattivamente con l’Aia a formazione e aggiornamento, poiché ritiene che tale crescita rappresenti un miglioramento di tutto il sistema sportivo. Ma nella Consulta provinciale di Firenze, abbiamo ravvisato un’altra necessità: quella di qualificare i dirigenti accompagnatori, ruolo molto importante che viene ricoperto il più delle volte da genitori e che proprio per questo necessitano di una formazione particolare. Per questo, da settembre, inizieranno i corsi.

* Presidente regionale Figc

è arrivata su WhatsApp

Per ricevere le notizie selezionate dalla redazione in modo semplice e sicuro