
l limiti, nello sport come nella vita, ci sono spesso per essere superati. E’ quello che ha fatto Alessio Avellino, 19 anni di Fucecchio, che pratica sport fin da bambino nonostante la sua realtà di non udente. Prima il karate e poi a 17 anni il basket, che gli sta regalando grandi soddisfazioni. Oltre ad essere nel roster della Prima Squadra e uno dei pilastri del team di Promozione della Folgore Fucecchio, Alessio ha recentemente partecipato all’Eurocup per sordi col Gs Varese e preso parte all’Europeo con la Nazionale sordi. "L’esperienza all’Eurocup è stata stupenda, ringrazio infinitamente il presidente Cristian Gnodi e tutto lo staff di Varese per avermi dato questa opportunità scegliendomi addirittura come portabandiera – racconta Alessio – Abbiamo lottato fino alla fine per cercare di raggiungere la posizione più alta possibile e di questo sono contento. Così come porterò sempre nel cuore l’esperienza all’Europeo con la maglia azzurra. Mi sono avvicinato a questo sport grazie ai vari film e documentari che mi hanno fatto compagnia durante il primo lockdown – prosegue – e a settembre 2020 ho fatto il mio primo allenamento a Fucecchio, innamorandomi subito della pallacanestro. Alla Folgore hanno creduto fin da subito in me mettendomi a disposizione mezzi e strutture per migliorare il più possibile nel minor tempo possibile". Il primo allenatore di Alessio è stato Andrea Fontanelli, che non può che essere orgoglioso dei grandi progressi fatti dal ragazzo: "La sua particolare situazione non ha mai creato problemi – racconta – ma avendo cominciato tardi a giocare, da un punto di vista tecnico era acerbo. Grazie a tanti allenamenti individuali e alla sua grande abnegazione e forza di volontà è riuscito a superare ogni difficoltà". Il basket dei sordi, invece, Alessio lo ha scoperto quasi per caso: "Mi sono imbattuto in un post su Instagram con il quale il presidente Cristian Gnodi raccontava un aneddoto su una partita del Varese. Mi sono incuriosito e l’ho contattato". La società lombarda è tra le più titolate nel panorama della pallacanestro italiana per non udenti e il massimo dirigente è rimasto stupito dalle qualità di Alessio: "Ha fatto passi da gigante. E’ un ragazzo straordinario, con tanta voglia di imparare e di stare insieme". "La differenza più importante tra il basket udenti e il basket sordi è che nel secondo caso giochiamo senza le protesi e dobbiamo lavorare su determinati schemi per favorire il nostro deficit – conclude – Per quanto riguarda il basket udenti la difficoltà sta invece nel mio sentire meno rispetto agli altri, ma sono fermamente convinto che nessuno si debba inventare scuse e bisogna sempre lottare per raggiungere il nostro maggior potenziale. I miei obiettivi? Intanto fare una grande stagione con la Folgore sia in C silver che in Promozione; poi spero che Varese conti ancora su di me per il campionato italiano sordi del 2023. Infine, il sogno è partecipare al Mondiale sordi del 2023 a Creta".
Simone Cioni