PATRIZIA LUCIGNANI
Cronaca

Amici animali. Coronavirus. Adozioni? Tutto fermo

Una volontaria: "Nei rifugi si rischia il sovraffollamento. E ci arrivano anche i cani di chi è ricoverato"

Un gesto affettuoso nei confronti di un tenerissimo cucciolo

Firenze, 24 aprile 2020 - Con l’emergenza coronavirus sono cambiate molte cose anche per i volontari che si occupano di accudire cani e di trovare per loro adozioni. Abbiamo sentito una volontaria che fa parte di una rete di piccole associazioni che operano in varie zone della Toscana, Renata Bartolozzi.

Che cosa è cambiato con l’emergenza coronavirus?

Sicuramente la cosa più eclatante è la difficoltà per non dire impossibilità di poter fare adozioni, sia per la difficoltà per i preaffidi, sia per la limitazione negli spostamenti. Quindi ci troviamo a dover accudire un numero molto più alto di cani del previsto perché, oltre ai cani che ci troviamo a dover recuperare comunque, ci sono sempre quelli che avrebbero una famiglia e invece rimangono qui

Nei vostri rifugi come siete organizzati in questo periodo? Io ho un piccolo rifugio in Casentino (Arezzo), Il rifugio di Artemide, dove ospito mediamente una quindicina di cani, adesso siamo a quota 22 e mi trovo a doverli gestire da sola, nessuno può venire ad aiutarmi, erano in corso dei lavori di miglioria ed ampliamento dei recinti e adesso è tutto bloccato.

Quali sono i problemi più gravi che state affrontando? Il problema più grave è che si rischia il sovraffollamento e si rischia di non poter più aiutare altri cani. Qui da me arrivano soprattutto cani da caccia scartati dai cacciatori. L’altro problema molto grosso è la mancanza di soldi necessari per far fronte alle inevitabili spese che ci sono sempre. Con la primavera servono gli antiparassitari, i vermifughi, servono i soldi per le sterilizzazioni, per i vaccini, serve il cibo tutti i giorni. A tutte queste necessità normalmente riusciamo a far fronte organizzando mercatini, cene di beneficenza e altri eventi che in questo periodo chiaramente sono impossibili da realizzare, ci affidiamo al buon cuore di chi ci conosce e apprezza il nostro lavoro.

Da parte dei cittadini vi arrivano richieste in questo periodo? E di che tipo?

Questo periodo purtroppo comporta anche altre problematiche che vanno dalla persona anziana che non riesce a portare fuori il suo cane a chi purtroppo per motivi di salute non è più in grado di occuparsi del suo cane. Per chi non riesce a portare fuori il cane ci sono dei volontari che hanno dato la loro disponibilità per aiutare, per chi si trova costretto a separarsi dal cane ci rendiamo disponibili a ospitarlo il tempo necessario a trovare una nuova famiglia. In questi giorni ci è stata affidata una cagnolina Breton di 8 anni di un signore anziano che è stato ricoverato per coronavirus.