Altra tegola sul Franchi: la Fondazione Nervi fa ricorso al Tar contro il progetto Arup

Intervento a tutela dell’opera. Nel febbraio scorso una lettera al ministro nel timore che i lavori compromettessero gravemente il capolavoro. Il Comune rassicura: "Non ha influenza sulla gara in corso"

Altra tegola sul Franchi  La Fondazione Nervi  fa ricorso al Tar  contro il progetto Arup

Altra tegola sul Franchi La Fondazione Nervi fa ricorso al Tar contro il progetto Arup

Firenze, 9 giugno 2023 – Il nuovo Franchi non s’ha da fare. Una nuova tegola si abbatte sul progetto di restyling: il ricorso al Tar della Pln (Pier Luigi Nervi Project Foundation). La citazione manzoniana non arriva a caso, dopo un percorso a ostacoli. Con la mannaia del taglio di 55 milioni della commissione Ue che ha costretto Palazzo Vecchio a modificare i piani e procedere all’aggiudicazione per lotti senza interruzione dei lavori che dovrebbero partire entro fine anno.

La notizia arriva dal Comune, informato del ricorso al tribunale amministrativo per il progetto dello stadio contro il ministero della Cultura, la soprintendenza fiorentina e contro Palazzo Vecchio, presentato dalla Pln Project, fondazione di diritto belga, con sede legale a Bruxelles che fa capo al nipote Marco dell’ingegnere Pier Luigi Nervi che del Franchi (diventato monumento nazionale) realizzò il progetto. La fondazione è impegnata nella tutela del patrimonio architettonico del Nervi sul territorio italiano e in ambito internazionale per contribuire allo sviluppo di una cultura del progetto per la riqualificazione del moderno.

Dal Comune fanno sapere che "la notizia non sorprende e non ha influenza diretta sulle procedure di gara in corso – spiegano – trattandosi di un progetto dotato di tutti i pareri in coerenza con le norme e i decreti del ministero della Cultura e finanziato con fondi complementari al Pnrr". "Peraltro la norma nazionale per i progetti Pnrr per scongiurare che i ricorsi possano pregiudicare il rispetto dei cronoprogramma prevede motivazioni particolarmente stringenti ed esplicite che il ricorrente deve aver espresso al fine di poter accettare il ricorso", aggiungono da Palazzo Vecchio.

Per mandare avanti le opere del Pnrr tra l’altro è previsto un taglio drastico ai tempi dei pareri e delle intese con gli enti territoriali, delle conferenze dei servizi decisorie e ai termini di giudizio nei ricorsi amministrativi, che vengono convogliati tutti sul Tar del Lazio.

Ma il nipote di Pier Luigi Nervi è determinato nella sua battaglia. La Fondazione aveva già emesso un primo alert per la tutela dello stadio Franchi nel novembre 2020. A seguito del progetto di David Hirsch della società Arup, vincitore del concorso internazionale proclamato il 7 marzo 2022.

Nel febbraio scorso la Fondazione insieme a Icomos (il Consiglio internazionale dei monumenti e dei siti, organizzazione non governativa associata a Unesco), aveva scritto una lettera al ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano, esprimendo grandi preoccupazioni in merito alla tutela e alla conservazione dell’opera di Nervi, un capolavoro unico al mondo, "un’opera paradigmatica, testimone di un particolare e ben definito momento della storia nazionale, che ha inaugurato un nuovo modo di utilizzare il cemento armato, le cui strutture sono direttamente concepite come architettura".

Nella lettera a Sangiuliano è spiegato che la legge 76 del 2020 (Semplificazioni per interventi su impianti sportivi) "ha portato a un progetto, che, se pienamente attuato, comprometterà pesantemente il capolavoro architettonico di Nervi – si legge – E il cambiamento della legge sulla protezione del patrimonio architettonico non avrà solo un impatto negativo sul Franchi ma potrebbe avere ripercussioni anche su molti altri luoghi del patrimonio moderno in tutt’Italia".

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