Alto Mugello Chiusi quattro rifugi. Manca l’accordo, scoppia il caso

Diacci, Cannova, Valdiccioli e La Serra non apriranno fino a data da definire. La replica dell’Unione dei Comuni

Alto Mugello Chiusi quattro rifugi. Manca l’accordo, scoppia il caso

Alto Mugello Chiusi quattro rifugi. Manca l’accordo, scoppia il caso

In estate i "Diacci" erano diventati un punto di riferimento per chi ama i boschi dell’Alto Mugello. Un punto di ristoro, un luogo dove dormire, un ristorante. Gestiti da una cooperativa, Ischetus, su incarico dell’Unione dei Comuni. Ora le strutture – oltre ai Diacci, anche Valdiccioli e Cannova – sono chiuse. Chiuse per Pasqua e Pasquetta, dopo tanti anni di apertura. E chiuse, ancor peggio, nel periodo estivo. È accaduto che scaduti i dieci anni di convenzione, la cooperativa che gestisce le strutture già nel giugno dello scorso anno chiese il rinnovo. Lungo silenzio dell’ente, fino a pochi giorni fa, un incontro e uno scambio di idee sulla nuova convenzione, notevolmente più gravosa per il gestore, che aveva quindi avanzato osservazioni e richieste.

Per tutta risposta una lettera dell’Unione dei Comuni del Mugello che informa Ischetus della decisione di bandire una gara per il nuovo affidamento delle strutture. Così i gestori dei Diacci hanno comunicato su Facebook la prossima chiusura, e si è scatenato il finimondo, con centinaia di commenti critici, estremamente rammaricati per l’interruzione di questa esperienza. Che aveva in questo decennio creato un servizio importante per gli escursionisti e le famiglie – a centinaia provenienti da Romagna e Toscana –. E d’estate i Diacci proponevano un incredibile e qualificato programma di iniziative culturali.

L’Unione dei Comuni, con una nota, ha cercato di fermare le critiche. Parlando di una serie di interventi che andranno a interessare la rete di rifugi, bivacchi e sentieri esistente nel complesso Giogo Casaglia, Diacci compresi, dove è previsto un intervento di adeguamento degli impianti per circa 400 mila euro. E si motiva l’interruzione del rapporto con i vecchi gestori con la volontà di ampliare gli orari di apertura. Quel che è strana è la tempistica, visto che Ischetus si era già fatta viva nove mesi prima, e non si è trovata una modalità per garantire comunque l’apertura d’estate. E non pare si sia considerato neppure il risvolto occupazionale, visto che tre persone fisse lavoravano ai Diacci, e fino a una ventina nel periodo estivo.

Paolo Guidotti

è arrivata su WhatsApp

Per ricevere le notizie selezionate dalla redazione in modo semplice e sicuro