PIER FRANCESCO NESTI
Cronaca

Alluvione, tunnel sotto Campi ai raggi X: i comitati urlano alla fake news

Si aspetterà i mesi estivi per analizzare il canale, che secondo i residenti è solo una distrazione della politica

Firenze, 7 aprile 2024 – L’unica certezza, per il momento, è che si aspetteranno i mesi estivi non solo per intensificare i lavori di messa in sicurezza idraulica del territorio, ma anche per avere più certezze sul fatto che il tunnel – o canale che dir si voglia – scoperto alla confluenza con il torrente Marina, possa essere stata la causa, o una delle cause, della tragica alluvione di novembre. Una scoperta a cui si è arrivati più o meno un mese fa grazie a un ‘gorgoglio’ d’acqua che fuoriusciva dal terreno. La zona di Villa Montalvo è stata fra le più colpite dalla furia dell’acqua e ciò ha subito insospettito i presenti. Poi, nei giorni scorsi, il sopralluogo effettuato e al quale hanno partecipato l’assessore regionale alla protezione civile, Monia Monni, il Genio civile, la Protezione civile regionale e la Soprintendenza ABAP di Firenze, Pistoia e Prato lo ha portato alla luce.

Il tunnel
Il tunnel

Inizia insomma a delinearsi il quadro della situazione anche se, come hanno ribadito tutti i presenti, saranno necessarie ulteriori accertamenti. Il canale, alto un metro e mezzo e interrato per diversi metri, tanto che si è dovuto scavare parecchio per arrivarci, ha una connessione diretta – questo sembra essere stato appurato - con il pozzo della villa, distante pochi metri. Ma potrebbe averne anche altre all’esterno del perimetro della villa. Un canale pieno d’acqua (per questo si attenderà l’estate, quando sarà defluita), chiuso, in termini tecnici ‘accecato’, della cui presenza non c’erano evidenze, nemmeno dei documenti storici di Villa Montalvo.

Con la potenza della piena, così come è stato spiegato durante il sopralluogo, l’acqua lo ha riempito e ha provocato un ‘sifonamento’ che a sua volta avrebbe causato il crollo della volta del canale tirando giù, questa una delle ipotesi più accreditate, l’argine lungo la Marina.

"E’ una situazione che va sicuramente approfondita – ha spiegato l’assessore Monni in un video postato sui social – con indagini che saranno fatte quando all’interno non ci sarà più acqua; ma c’è un elevato livello di incertezza che questa possa essere la causa di un crollo così importante".

Una scoperta che inevitabilmente ha generato un ampio dibattito, sempre sui social, ma anche in città, in cui i campigiani rimasti alluvionati dubitano che tutto ciò possa essere veritiero e ritengono che questa possa essere una sorta di ‘giustificazione’ che porti a diminuire eventuali responsabilità. Pure queste da accertare. Anche i comitati nati dopo l’alluvione si sono fatti portavoce del malcontento emerso fra i cittadini ribadendo che a tal proposito interpelleranno il mondo della politica, a partire dall’amministrazione comunale campigiana. Politica che per il momento tace, probabilmente in attesa di capire meglio quali potranno essere gli sviluppi futuri. Magari contribuirà a fare chiarezza sull’accaduto anche la neo nata commissione consiliare speciale sull’alluvione.

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