
Alluvione, "Cos’è stato fatto negli ultimi 30 anni?"
Una perizia di parte che vada a ‘scavare’ negli ultimi trent’anni di sicurezza idraulica a Campi. Questa la novità di rilievo annunciata dal Comitato Alluvione Campi 2023 che domenica sera si è riunito al Glass Globe con una larga fetta dei propri iscritti (in tutto sono oltre 1.700). L’obiettivo è quello di fare delle ricerche che partano dal periodo successivo all’alluvione del 1991 e che arrivi fino ai giorni nostri. Una proposta che vorrebbe coinvolgere anche gli altri comitati attivi a Campi e che arriva in seguito all’assemblea del Comitato Arca di Noè che avrebbe ipotizzato la possibilità di rivolgersi a un pool di esperti dell’Università di Pavia. "E’ questo – ha spiegato Marco Celli, presidente del comitato – il primo passo da fare per verificare se poi ci siano gli estremi per intentare una causa legale. Ma anche per capire, al di là di chi può avere sbagliato nella gestione dell’emergenza, come gestire al meglio il futuro della nostra comunità. Non solo per i ristori che ancora devono arrivare, ma per la sicurezza di tutto il territorio". Già, perché a sentire i tanti presenti all’assemblea di domenica, la paura più grande è proprio quella che possa ripetersi un evento drammatico come quello dei mesi scorsi. Con una serie di ‘reazioni a catena’ che vanno dalla questione economica a quella della casa, senza dimenticare che a causa dell’alluvione il ‘mattone’ a Campi ha già subito una forte svalutazione. Tante, insomma, le questioni sul piatto fra cui, come ha spiegato Celli, "anche il desiderio che al comitato e alle iniziative che verranno prese, inizi ad aderire chi non è rimasto sott’acqua. Solo creando un gruppo numeroso, della serie ‘più siamo, meglio è’, possiamo sperare di ottenere qualcosa di concreto". Altra strada che il Comitato Alluvione Campi 2023 vuole seguire è quella di interpellare l’Agenzia delle Entrate in modo da capire se possano esserci delle agevolazioni per chi, suo malgrado, è stato costretto a ristrutturare la propria abitazione a causa dei danni provocati da acqua e fango. Con un ‘appello’, quasi un proclama, lanciato da uno dei partecipanti: "Gli abitanti di Campi dovrebbero ricordarsi della lotta fatta suo tempo per dire no all’inceneritore".
Pier Francesco Nesti