di Olga Mugn aini
Torna in scena alla Pergola un classico dei classici, una commedia che non invecchia mai, sempre portatrice di divertimento intelligente e rigenerante.
Si tratta di “Anatra all’arancia“ di W. D. Home e M. G. Sauvajon, riproposta da Claudio Greg Gregori, che dirige Emilio Solfrizzi e Carlotta Natoli, protagonisti dal 9 al 14 gennaio, con Ruben Rigillo, Beatrice Schiaffino e con Antonella Piccolo.
La storia racconta di una coppia, Lisa e Gilberto, sposata da 15 anni, che va in crisi per colpa dalla personalità del marito, inaffidabile, incline al tradimento, alle bugie, all’infantilismo. Esasperata, la moglie si innamora di un altro, l’opposto del marito, di animo nobile, gentile e attendibile. Ogni mossa dei protagonisti ne rivela le emozioni, le mette a nudo a poco a poco, e il cinismo porta timori, acredine, rivalità, gelosia. Insomma, si parla d’amore.
Emilio Solfrizzi, ma che personaggio è il suo Gilberto?
"In una battuta dello spettacolo Gilberto si definisce simpatico, divertente, imprevedibile e la moglie Lisa completa la descrizione con bugiardo, egoista, infedele. In effetti Gilberto è tutto questo e molto altro ancora. Arrogante, gradasso, sbruffone, spaccone, spavaldo, ma anche attraente, avvincente, fascinoso, coinvolgente, seducente, intrigante. Insomma, un uomo meravigliosamente insopportabile e per il quale è facile nutrire sentimenti opposti di amore e odio, di attrazione e repulsione".
E cosa fa per salvare il rapporto di coppia?
"Nulla, anzi, nella sua lotta per riconquistare l’amore della moglie rivendica le imperfezioni del loro rapporto come una conquista da preservare, perchè hanno permesso a quel rapporto di durare anni".
Tutti ricordiamo il film ’Anatra all’arancia’ di Salce con Monica Vitti e Ugo Tognazzi.
"Il film è altro rispetto al testo teatrale e non è stato un punto di riferimento per la nostra messa in scena. Così come so che “L’anatra all’arancia“ ha avuto in teatro interpreti di primo piano che hanno contribuito al successo della commedia. Noi abbiamo cercato di dare una lettura il più possibile rispettosa delle indicazioni degli autori e ad attualizzare il testo solo là dove era necessario".
Perchè continua a piacere?
"In effetti è un unicum nel suo genere perché unisce due sensibilità comiche diversissime tra di loro: quella molto più british e di Douglas Home e quella francese più calda e vicina alla nostra di Sauvajont che l’ha adattata nel 1973. Il risultato è un’alchimia perfetta: un testo divertentissimo, mai banale, e soprattutto mai volgare".