
Alex Neri
Firenze, 10 agosto 2024 – «Da troppo tempo, almeno 15 anni, la città ha relegato gli interessi al turismo. Così i locali notturni e le discoteche sono andati scomparendo". Parola di Alex Neri, cofondatore dei Planet Funk e storico dj del Tenax, "simbolo della nightlife nel mondo". Nato in Liguria, ma fiorentino d’adozione, presente da anni nella direzione artistica del Tenax, Neri conosce bene il popolo della notte di Firenze e le sue dinamiche, oggi un mondo completamente diverso rispetto agli anni Ottanta e Novanta quando la città era teatro di una fervida attività legata alla musica d’avanguardia e sperimentale, proliferavano le etichette indipendenti e tante erano le realtà che si occupavano di creatività giovanile.
A Firenze non si balla più?
"Si balla ancora, ma è cambiata la mentalità. Oggi il ballo è stato sdoganato ovunque: ristoranti, pub e bar dopo una certa ora mettono musica. Poi ci sono le feste private. Non esiste più il culto del ballo in discoteca".
E infatti tante discoteche storiche non esistono più .
"Sì, i locali notturni sono decisamente pochi rispetto agli anni Novanta, quando sono arrivato in città. I motivi? Tanti. La crisi economica che non permette ai giovani di andare a ballare dal giovedì alla domenica, come in passato. La fruizione della musica è cambiata con l’avvento di internet e dei social: oggi i ragazzi dicono ‘vado a vedere quel dj’, ai miei tempi si diceva ‘vado a sentire il dj’: è ben diverso. E, poi, a Firenze si è pensato e investito risorse principalmente nel turismo a discapito delle attività per i fiorentini. Mi auguro, però, si possa dare una sterzata a questa tendenza e già dall’estate prossima realizzare nuovi spazi per il divertimento per i fiorentini, magari nuovi clubbing sulla scia della formula del Tenax, locale storico, conosciuto in America come in Giappone".
Quella che è nata come una sala da ballo della casa del popolo di Peretola è oggi un punto di riferimento internazionale?
"Sì, oggi come ieri. Io sono arrivato nel 1996 per proporre un progetto di ampio respiro internazionale: un club di natura live che si avvicina quasi al teatro sperimentale, qualcosa che diventerà da lì a poco folle, estroso, controtendenza e toccherà l’apice con la serata ‘Nobody is perfect’, ancora oggi un must. Abbiamo realizzato un prodotto culturale perché il club è di per sé lo specchio della società e al Tenax veniva chiunque, c’era davvero quella contaminazione che crea sempre qualcosa di nuovo e mai visto. Il pubblico lo sapeva e per questo veniva".
E continua a farlo.
"Sì, proprio perché proponiamo un clubbing particolare: suoniamo con i dischi in vinile, facciamo una ricerca raffinata per proporre musica elettronica d’avanguardia, l’underground. E l’aspetto culturale si coniuga con il divertimento. Altro fattore: la nostra programmazione è continuativa, da maggio a settembre, così fidelizziamo gli avventori a differenza dei festival che vengono proposti una volta ogni tanto".
Altri locali così a Firenze?
"No. Se si parla di locali storici, l’unico che resiste è lo Space Electronic, mentre lo Yab è diventato molto commerciale. A livello italiano, di clubbing ci sono solo il Tenax e il Cocoricò dove suonerò stasera: porterò un po’ di Firenze in Riviera. Al Tenax, che riaprirà 21 settembre, suonerò dal 12 ottobre in poi, nel frattempo sarò in giro per l’Europa".