
L’imposta di soggiorno viene riscossa da AirBnb e versata al Comune
"Se siete esentati dal pagamento della tassa di soggiorno potete chiedere il rimborso. Mi domando quanti lo facciano". E’ l’appello del gestore di un B&B fiorentino, che ha ricevuto diverse segnalazioni dai clienti, perlopiù stranieri che utilizzano per prenotare il famoso portale per gli affitti brevi AirBnb. Che all’atto della prenotazione incassa la tassa di soggiorno per tutte le persone che alloggeranno nelle strutture, anche se ne sono esenti (a Firenze i minori di 12 anni ndr).
Per fare un esempio più chiaro, una famiglia con 2 figli under 12 per due notti, dovrebbe pagare 5,50 a testa a notte solo per gli adulti, ossia 22 euro. Il portale invece conteggia il doppio ovvero 44. Nella maschera di prenotazione non compare alcun richiamo all’ipotesi esenzione e alle modalità per richiedere il rimborso. Quindi si paga in anticipo, e successivamente si può chiedere il rimborso attraverso la compilazione di un modulo ad hoc.
Le informazioni per farlo si trovano leggendo un messaggio dedicato nel centro assistenza del portale stesso (che ha una home specifica nella quale però la questione non compare in evidenza). "Le categorie di persone potenzialmente esentate dal pagamento dell’imposta di soggiorno – fanno sapere da Airbnb – sono numerose e variano a livello di singolo ente locale: alcuni esempi includono i minori (il limite d’età varia da comune a comune), i residenti, i viaggiatori che fanno visita a un parente in ospedale, il personale appartenente alle forze dell’Ordine o forze armate e altro ancora. Vi sono oltre 1.500 comuni ciascuno con il proprio regolamento e le proprie casistiche di esenzione. Un ospite che ha prenotato un soggiorno su Airbnb in una località italiana in cui riscuotiamo automaticamente l’imposta potrà confermare di rientrare in uno dei casi di esenzione contattando il servizio clienti. Come da prassi prevista nei regolamenti sull’imposta di soggiorno, gli verrà richiesto di compilare un’autocertificazione specificando i soggetti interessati e l’esenzione applicabile. La piattaforma provvederà a restituire il relativo importo e ad informare il comune nella reportistica periodica condivisa con lo stesso".
Ma quante sono, a fronte delle persone esentate dalla tassa, le richieste di rimborso? AirBnb non è stata in grado di fornire questo dato. Il problema non riguarda solo Firenze, ma anche tutte le altre città d’arte d’Italia, che affidano la riscossione della tassa di soggiorno al portale tramite una convenzione. Una collaborazione proficua che porta nelle casse comunali diversi milioni di euro ogni anno. E proprio su queste entrate si sta concentrando l’opposizione che sarebbe al lavoro per capire se Palazzo Vecchio abbia un quadro chiaro su quali siano i pagamenti in arrivo dal portale, e se sia possibile riscontrare il dato degli aventi diritto all’esenzione, con quelli che oggettivamente ne hanno fatto richiesta.
Fabrizio Mordivucci