Aggressione al Miche. Chiuse le indagini per tre maggiorenni

I militanti di Azione Studentesca hanno ricevuto l’avviso con l’accusa di concorso in lesioni. Ora rischiano il processo.

Aggressione al Miche. Chiuse le indagini per tre maggiorenni

Aggressione al Miche. Chiuse le indagini per tre maggiorenni

Chiuse le indagini sull’aggressione del 18 febbraio scorso davanti al liceo Michelangiolo ai danni di due studenti del Collettivo di sinistra Sum. La procura della Repubblica di Firenze ha notificato ai tre militanti di Azione Studentesca l’avviso di conclusione indagini con l’accusa di concorso in lesioni aggravate da futili motivi e dall’aver agito in gruppo. Appena due mesi fa, la procura minorile di Firenze, invece, aveva chiuso l’inchiesta nei confronti di altri tre attivisti, tra i 16 e 17 anni, ai quali erano state contestate, per gli stessi fatti, le stesse accuse. Quella mattina, secondo quanto ricostruito dalle indagini della Digos, i sei militanti di destra facevano volantinaggio, per protestare contro la scuola digitale, davanti al liceo classico, situato in via della Colonna. Iniziò così una discussione con due studenti di sinistra. Poi scattò lo scontro e l’aggressione. Alcuni liceali filmarono la scena con un cellulare e ripresero uno dei minorenni mentre colpiva un ragazzo a pugni e poi si accaniva sull’altro assestandogli calci mentre era a terra.

I video dell’aggressione sono circolati molto sui social network e la notizia ha assunto in breve tempo una rilevanza nazionale. E martedì 21 febbraio oltre mille persone, tra cui studenti e anche molti adulti, scesero in piazza dando vita a una manifestazione ’antifascista’ nella zona dello stadio. Nello stesso giorno, il 21 febbraio, la preside del liceo scientifico Leonardo Da Vinci di Firenze, Annalisa Savino, scrisse una lettera aperta sul caso a studenti, genitori e personale Ata della sua scuola: "Il fascismo in Italia non è nato con le grandi adunate da migliaia di persone. È nato ai bordi di un marciapiede qualunque, con la vittima di un pestaggio per motivi politici che è stata lasciata a se stessa da passanti indifferenti. ’Odio gli indifferenti’ diceva un grande italiano, Antonio Gramsci, che i fascisti chiusero in carcere fino alla morte, impauriti come conigli dalla forza delle sue idee"

Dopo l’aggressione, infine, lo scorso aprile la sorella di uno dei militanti di Azione studentesca è anche stata ’costretta’ a cambiare scuola dopo aver trovato il proprio cognome su una porta dell’istituto Michelangiolo, da lei frequentato, e accanto c’era una minaccia: "Occhio!".