Aperta nel 1954, l’edicola di piazza Santo Spirito, ultimo baluardo di quel quartiere popolare che ormai non esiste più, chiuderà entro la fine del 2023. Andrea Andreini, 67 anni, da tempo sta cercando un acquirente (quando l’ha acquistata, nel 1997, la pagò 250milioni di lire, oggi sarebbe grasso che cola se gliene offrissero 10mila) "ma nessuno vuole più fare questo mestiere". E di cederla a qualcuno che la trasformi nell’ennesimo chioschetto di souvenir, come quelli del centro, non vuole neanche sentirne parlare. Da 26 anni la sveglia di Andrea il giornalaio è puntata sempre alla stessa ora, alle 5: per lui non esistono giorni festivi o ferie, per 13 ore al giorno è sempre lì, nella sua edicola, per portarsi a casa 1.400 euro al mese, "se va bene". Per i pochi abitanti di Santo Spirito quell’edicola è un punto di riferimento, un luogo di incontro e di discussione, soprattutto per gli anziani. "L’unico rimorso che ho? A causa di questo lavoro ho dedicato poco tempo alla famiglia, al tempo libero, alla vita privata. Ma ora sono stanco e vorrei godere della pensione. Anche perché di lavorare per versare il 60% degli incassi in tasse comunali e statali non ne ho voglia".
Andrea Andreini attenderà che si palesi un compratore entro fine anno, e se questo non dovesse avvenire, "mi spiace ma tirerò giù il bandone per sempre. Ho visto questa piazza cambiare totalmente volto, i fiorentini andare via. E ora è giunto anche il mio momento. Sempre che non accada un miracolo...".
Antonio Passanese