Un intellettuale a tutto tondo. Un protagonista della vita culturale non solo di Firenze, dove era nato nel 1937, ma di tutta Italia. Scrittore, regista, organizzatore di eventi culturali ante litteram, Aldo Rostagno è deceduto domenica scorsa a Bergamo dove viveva da tempo. Ma molti dei suoi lavori, teatrali, musicali e letterari, resteranno pietre miliari, testimonianza di ingegno e audacia. Specialmente nel corso degli anni Settanta e Ottanta, Rostagno portò quella ventata di novità che già soffiava in altre parti d’Europa. Come quando nel 1978, proprio nella sua città, organizzò "Il Teatro invisibile", un ciclo di cinque spettacoli collegati e ambientali in luoghi improbabili, quali il Dormitorio popolare, i bagni pubblici, i macelli, l’inceneritore di San Donnino e il chiostro delle Oblate. L’anno dopo per il Rondò di Bacco firmò ’La sacra finzione’, e nel 1981, al Maggio Fiorentino andrò in scena la sua opera ’Corpus Alienum’ con musica di Bruno Maderna. Molti altri i successi, dalla Scala di Milano all’Holland Festival di Amsterdam. Anche se è specialmente a Firenze che amava amalgamare antico e moderno, incatenare il sapere di ieri alle energie contemporanee. Non a caso fu lui a organizzare all’interno di Orsanmichele la mostra dedicata a Lichtenstein. Così come la raffinata esposizione su Mariano Fortuny e la Belle Epoque a Palazzo Strozzi; e la mostra ’Il Museo dei musei’, con cento copie dei quadri più famosi al mondo.
Fine scrittore, di lui ci rimangono il libro di poesie ’Arsa Mandi’ pubblicato da Feltrinelli, e ’The Bloodymary Quartet’ pubblicato in Usa. E ancora “Peccato di gola”, apocrifo di Sandro Penna, “Le traduzioni delle poesie che la Szymborska non ha mai scritto”; il romanzo ’Il rogo del Petruzzelli’. Dopo i funerali, Aldo Rostagno sarà sepolto nel cimitero dell’Antella, dove si trovano anche le spoglie del nonno, Leone Rostagno, con una cerimonia che si terrà domani alle 14,30.
Olga Mugnaini
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